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che l'aratro delio scarabeo è il più semplice, e quindi
il più antico per esser il primo che venne inventato dal
1' uomo. L'aratro rappresentato nella prima moneta è un
vero aratro sardo , e sebbene non sia ben conservata, pure
si osservano bene la stiva, il timone, ed il dentale. Nella
parte posteriore sembra anzi di aver una divisione, ed
in questo caso indicherebbe le binae aures descritte da
Virgilio , Georg. L. I. V. 172.
Binae aures, duplici aplantur dentalia dorso.
1/ aratro finalmente della seconda medaglia ci pare un
lavoro migliore. Si vede bene il timone aggiustato iti den-
tale , e la stiva colla bure. Non vi compariscono le binae
aures che rivolgono la terra d' ambe le parti , ma po-
trebbe supporsi che questo aratro fosse maneggiato come
gli aratri moderni rivolgendo la terra da una sola parte,
lo che offre meno difficolta al tiro , e solleva la terra a
maggior profondità. Gli autori però antichi non parlarono
mai di aratri che non avessero le due orecchie, come at-
tualmente si usa in tutta la Sardegna.
Alb. de Retz
SPIEGAZIONE DI UN ANTICA SCHEDA PAPIRACEA.
In un incavo della pietra, che serviva di base alla
mensa dell'Altare della Chiesa, ora distrutta , di Santa Ca-
terina, posta a canto del Villaggio di Ploaghe alla parte
di levante, si è trovato un vasetto di rame ben suggel-
lato (1), dell'altezza di 39 millim. e 37 di larghezza ,
(l) Di questa scoperta fatta addì io Marzo 1834 } io ne levai apposito atto,
sottoscritto dal mio Vice-parroco Maggiore Sac. Antonio Sotgiu, dal Prefetto di
Sacristia Sac. Gio. Maria Fiori, dall'inventore Sebastiano Camboni, e dame
che ne riposi tutto nelP Archivio Parrocchiale; ove attualmente trovasi.
che l'aratro delio scarabeo è il più semplice, e quindi
il più antico per esser il primo che venne inventato dal
1' uomo. L'aratro rappresentato nella prima moneta è un
vero aratro sardo , e sebbene non sia ben conservata, pure
si osservano bene la stiva, il timone, ed il dentale. Nella
parte posteriore sembra anzi di aver una divisione, ed
in questo caso indicherebbe le binae aures descritte da
Virgilio , Georg. L. I. V. 172.
Binae aures, duplici aplantur dentalia dorso.
1/ aratro finalmente della seconda medaglia ci pare un
lavoro migliore. Si vede bene il timone aggiustato iti den-
tale , e la stiva colla bure. Non vi compariscono le binae
aures che rivolgono la terra d' ambe le parti , ma po-
trebbe supporsi che questo aratro fosse maneggiato come
gli aratri moderni rivolgendo la terra da una sola parte,
lo che offre meno difficolta al tiro , e solleva la terra a
maggior profondità. Gli autori però antichi non parlarono
mai di aratri che non avessero le due orecchie, come at-
tualmente si usa in tutta la Sardegna.
Alb. de Retz
SPIEGAZIONE DI UN ANTICA SCHEDA PAPIRACEA.
In un incavo della pietra, che serviva di base alla
mensa dell'Altare della Chiesa, ora distrutta , di Santa Ca-
terina, posta a canto del Villaggio di Ploaghe alla parte
di levante, si è trovato un vasetto di rame ben suggel-
lato (1), dell'altezza di 39 millim. e 37 di larghezza ,
(l) Di questa scoperta fatta addì io Marzo 1834 } io ne levai apposito atto,
sottoscritto dal mio Vice-parroco Maggiore Sac. Antonio Sotgiu, dal Prefetto di
Sacristia Sac. Gio. Maria Fiori, dall'inventore Sebastiano Camboni, e dame
che ne riposi tutto nelP Archivio Parrocchiale; ove attualmente trovasi.