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Canina, Luigi
L' architettura antica (Testo): Sezione 2, Architettura greca: Monumenti — Rom, 1834-1841

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https://doi.org/10.11588/diglit.4999#0060

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450 ARCHITETTURA GRECA. PARTE 3.

Alla costruzione eli pietre, che in quest'epoca fece molti progressi, pare che si debba aggiungere pure
quella fatta di mattoni; poiché era in Italia tenuto per antico già dal tempo di Vitruvio il muro di Arezzo
superbamente composto di mattoni; ed in Sardi la casa di Creso, il quale viveva in questa stessa epoca, era
anch'essa fatta di mattoni (87)• D'altronde poi sembra che fosse presso i Greci da antichi tempi introdotto
l'uso delle terre cotte per formare vasi e tegole dei tetti, avanti che Bize di Nasso inventasse il modo di fare
tegole in marmo ad imitazione di quelle di terra cotta (88). Da queste opere Plinio ne dedusse la invenzione
della plastica, ritrovata secondo gli uni da Reco e da Teodoro, e secondo gli altri da Dibutade vasellajo di
Corinto (89); percui essendovi tra tali diverse specie di terre cotte ed i mattoni, per riguardo al meccanismo,
che un picciol passo, si deve credere che non molto si sia tardato a farlo. Se però ancora il modo di fare i
mattoni nella Grecia non fu derivato anteriormente dalle regioni dell'Asia, e segnatamente dalla Lidia da dove
i Greci molte cose avevano tratte; poiché avendo riguardo a quanto riferisce Erodoto, si conosce che in Sardi
quelle case, le quali non erano fatte di canne, erano dal tempo avanti l'incendio che vi recarono gli Jonj, fab-
bricate di mattoni. Ed ancora poterono i Greci avere tratte tali pratiche da Babilonia, ove da molti anni, prima
forse che essi ne avessero conoscenza, si praticava di costruire le fabbriche con mattoni collcgandoli col bitume
che si trovava nel paese. In Egitto era anche stata edificata con mattoni la piramide, che Asichi fece costruire
per superare quelle, che erano state fatte dai sovrani suoi antecessori con costruzioni di pietra (90): ma tale opera
pare che fosse fuor del comune delle altre che avevano in uso di fare gli Egiziani; poiché ci viene rappresentata
come opera straordinaria dalla stessa iscrizione, che fece porre il Re Asichi sulla sua grande opera, da Erodoto
riportata.

Questo è lo stato in cui si trovavano le più comuni pratiche dell'arte di costruire introdotte presso i Greci
in generale nella terza epoca quivi stabilita ; nella quale abbiamo cognizione che diverse grandiose opere furono
innalzate tanto secondo la maniera Dorica, quanto colla .Ionica, come pure di essersi stabiliti i differenti appa-
recchi nel costruire le mura secondo i più regolari metodi. Ma siccome non poterono essi peranche consolidare
il loro potere nei varj stabilimenti formati dalle differenti colonie, né per ben sistemare le loro interne istitu-
zioni: così neppure si poterono di molto occupare nel perfezionare le loro opere di architettura, e similmente
quelle delle altre arti. Non però tralasciarono essi di formare validi preparativi per l'epoca seguente, nella quale
le arti tutte si portarono al loro perfezionamento, benché fossero essi sino dal loro principio di molto occupati nel
sostenere grandi guerre.

(87) Vitr. Lib. 2. e. 8.

(88) Paus. Lib. 5. e. 10. Diversi edifizj si trovavano ancora
presso i Greci costruiti con l'opera laterizia, sino dagli antichi
tempi, e specialmente con mattoni crudi, siccome sono da Pausa-
nia indicati, e siccome si osserveranno meglio nel primo Capitolo
della seconda Parte. Peraltro a cagione della poca solidità che po-
tevano avere i monumenti in tal modo edificati, non ci sono ri-
masti piìi alcuni esempì.

(89) Plin. Hist. Nat. Lib. 36. e. 43.

(90) Erod. in Tersic. in Clio ed in Euterp. Quindi da que-

ste circostanze si deve dedurre che Euriade ed Iperbio, antichi
abitanti dell'Attica, dei quali però non si conosce l'epoca in cui
vissero, e che si credono essere stati gl'inventori ed i primi a co-
struire opere laterizie presso i Greci, (Plin.Hist.Nat.Lib..7.e.,56.)
avessero essi ritrovato e messo in esecuzione qualche metodo par-
ticolare di costruire le mura con i mattoni, differentemente da
quello usato presso le altre nazioni. Quindi è che combinando in
tal modo la derivazione di questa specie di costruzione, non si pos-
sono considerare come favolose, le cose narrate a tal riguardo da
Plinio, siccome hanno alcuni stabilito.
 
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