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Hülsen, Christian
Le chiese di Roma nel medio evo: cataloghi ed appunti — Firenze: Olschki, 1927

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https://doi.org/10.11588/diglit.49250#0103
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LXXXVII

INTRODUZIONE

anche la chiesuola di S. Ippolito in vico Patricio (già esistente fra il 394
e 398) ha il carattere di una memorici martyris.
Se la fondazione della chiesuola di S. Abbaciro in Trastevere sotto
Innocenzo I fosse documentata, si avrebbe già nel principio del secolo
quinto un santuario costituito per accogliere corpi santi traslati dal-
l’Oriente ; ma, come fu notato sopra (p. LVIII), la data si fonda sopra una
tradizione assai incerta. Altri oratori! e monasteri furono dedicati, durante
il secolo quinto, ad apostoli (S. Giovanni Evangelista nel battistero late-
ranense, S. Andrea cata Barbara, S. Matteo in Merulana), al precursore
S. Giovanni Battista (oratorio nel battistero lateranense), al protomartire
S. Stefano (oratorio nel battistero luterano, basilica sul Celio). Forse al me-
desimo secolo rimonta 1’ intitolazione della basilica lidia iuxta Forum Tra-
iani e della basilica Eudossiana sull’Esquilino ai dodici apostoli. E possi-
bile che anche la basilicéi eretta da Flavio Ricimere supra Suburam
fosse dedicata originariamente agli apostoli. I santi Giovanni e Paolo,
ai quali Leone I dedicò un monastero presso S. Pietro, non sono gli
apostoli, ma come dimostra l’iscrizione dell’altare (De Rossi IChr. II
p. 274) due martiri romani. E martire romana è anche S. Bibiana, alla
quale fu dedicata poco più tardi la basilica sull’ Esquilino.
Nel secolo sesto (sopra p. LXX) alla basilica della Madonna sul-
l’Esquilino se ne aggiungono tre altre: S. Maria antiqua, S. Maria in Co-
smedin e forse S. Maria in xenodochio (Belisarii); probabilmente anche la
basilica lidia trans Tiberini fu allora intitolata alla Vergine. L’arcangelo
Michele ebbe la sua prima chiesa in vico patricio; l’apostolo Andrea
comparisce come patrono dei due monasteri ad elimini Scauri e Renati.
Durante il medesimo secolo, come dimostrano le sottoscrizioni dei sinodi
del 499 e del 595 (sopra p. 124-125) i nomi dei proprietarii dei titoli ca-
dono in disuso, e vi si sostituiscono i nomi di santi. In parte, quei
nomi sono identici : il titulus Anastasiae diventa chiesa di S. Ana-
stasia, quello Caeciliae chiesa di S. Cecilia, e nel medesimo modo S. Chry-
sogoni, S. Clementis, S. Cyriaci, S. Eusebii, S. Marcelli, S. Praxedis,
S. Priscae, S. Sabinae. Con leggiera variazione, il titulus Pudentis si tra-
sforma in S. Pudentianae (ovvero Potentianae, v. Kirsch p. 66. 149 sg.).
Le leggende di quei santi, che prendono il posto dei fondatori privati,
in gran parte sono di assai dubbia autorità (v. Kirsch p. 148-173). In
altri titoli invece viene introdotto il culto di martiri, specialmente ro-
mani : nel titulus Byzantis i SS. Giovanni e Paolo, nel titulus Gai S. Su-
sanna, nel titulus Equità S. Silvestro, nel titulus Aemilianae i Santi Quat-
 
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