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Hülsen, Christian
Le chiese di Roma nel medio evo: cataloghi ed appunti — Firenze: Olschki, 1927

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https://doi.org/10.11588/diglit.49250#0545
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413 S. PASTORIS—S. PATERMUTI
già in un documento del 20. giugno ioti dell’archivio di S. Gregorio
ad clivum Scauri (Mittarelli Ann. Camaldulens. I app. p. 196 n. 84),
che si riferisce alla conducilo domus posila Romite regione tertia in locum
qui vocatur Sancto Pastore, swe arcum pietatis. Nell’ inventario dei beni
di S. Giovanni in Luterano, compilato da Niccolò Frangipani sotto Bo-
nifacio Vili (Crescimbeni S. _Gio. avanti Porta Latina p. 204 cf. 169)
è ricordata una domus ante ecclesiam S. Pastoris, quam mine tenet lohan-
nes Andrea de Via Maiori. Nel catasto del Salvatore, citato dall’Adinolfi,
sotto l’anno 1462 si menziona la ecclesia S. Pastoris prope S. Clementem,
de qua non restai nisi pars tribunae. Il catalogo di S. Pio V (sopra p. 98
n. 85) registra: A. Pastore dentro S. Clemente. Ora non ne resta più trac-
cia. Quanto al santo patrono, si osservi che l'oratorium b. Pastoris in
S. Pietro non era altro che una cappella dedicata al principe degli apo-
stoli (v. Duchesne LP. II p. 136 not. 31).
Ugonio Stazioni 165 ; Martinelli 384; Adinolfi Via Maggiore 112, Roma II p, 317;
Gatti Annali dell’ Istituto 1882 p. 203 ; Armellini 1 501 2 135.
8. S. PATERMUTI. II Kk-
Cene. 187 (S. Patrimot’) : den VI — Paris. 341 (S. Patris Muthi) — Taur. 352
(S. Patermutii) : habet I sacerdotem — Sign. 39 (S. Patrimoti).
Questa chiesuola era dedicata ai santi greci Muzio Coppete ed
Alessandro (AA. SS. lui. 9 voi. II p. 701); ma generalmente fu chia-
mata soltanto col nome del primo, sancii Patris Mutii. E annoverata
fra le filiali di S. Lorenzo in Damaso nella bolla di Urbano III del 1186
(sopra p. 133 n. 32 : il nome è corrotto in A. Patermiverii). L’Armellini
accenna a parecchi documenti degli anni 1306-1308, esistiti nell’archi-
vio di S. Anna (S. Mariae in lulia) citati dal Garampi (schede dell’Ar-
chivio Vaticano), ove si ricorda un Petrus Simeon S. Patremotii Romanae
fraternitatis rector\ e cita pure un censuale della basilica Vaticana del 1393,
in cui la chiesa si dice Sanctus Patremolius. E ricordata pure nei Libri
Anniversariorum (sopra p. 57 n. 125: A. Patris et Mutii; p. 66 n. 122:
A. Palre et Mutio in mercatielló), nel catalogo del 1492 p. 75 n. 180 :
A Patrimodis), nella Tassa di Pio IV (sopra p. 92 n. 163 : San Muti et
Cupi) e dall’Anonimo Spagnuolo (p. 108 n. 86 : A Mutio y Cappi). Nel
sec. XV era di giuspadronato della famiglia Boccapaduli, della quale
parecchi membri furono ivi sepelliti (Bicci Famiglia Boccapaduli 37. 39.
48. 69. 81). Nel testamento di Giannantonio Boccapaduli del 24. luglio
1454 (Bicci p, 611) è detta ecclesia sanctorum Patris moti', in un atto di
 
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