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Museo italiano di antichità classica — 2.1886/​88

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Halbherr, Federico; Orsi, Paolo: Scoperte nell'antro di Psychrò
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https://doi.org/10.11588/diglit.9012#0467
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907

SCOPERTE NELL'ANTRO DI PSYCHRÒ

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Una grande quantità di piccoli animali votivi
in bronzo, per lo più tori ; gran parte di essi, ven-
duti agli antiquari, andarono dispersi. Pochi per-

Un'ascia di bronzo a due tagli {néXsxvg) ») lunga
0,175m, alta al centro 0,045m, ed al taglio 0,06m
(Tav. XIII, fig. 3). Moltissime ascie della stessa
forma e di varia grandezza furono trovate in un'al-
tra località delle montagne di Lassithi detta Sa-
làkano, e vennero portate al Silloge

Altra ascia simile per forma alle precedenti, ma
fatta di due pezzi di lamiera riuniti insieme nel
mezzo, con quattro bullette (Tav. XIII, fig. 4). In
essa il carattere votivo è più che mai evidente, es-
sendo troppo debole e sottile per servire ad un uso
qualsiasi. Lung. 0,174m.

Fibula di filo di bronzo coll'arco che si svolge
a spire, lunga 0,75 (Tav. XIII, fig. 6).2)

(Helbig, Hom. Epos?, fig. 130) di Corfù e Dodona (Naue,
Praehistorische Schwerter, tav. V, 5, 6) dell' Italia del Sud
(Pigorini, Spade e scudi ecc. fig. 7). I fori servivano per
i chiodelli che in molti casi per essere con capocchie
d'argento provocarono l'epiteto omerico ÙQyvQÓtjìos.

i) L'ascia doppia è già rappresentata in laminette d'oro
di Micene (Schliemann, Mykenae, n. 329, 320). Ad Olim-
pia, se ne trovarono alcuni piccoli (lungh. cm. 5-7) esem-
plari votivi in lamina (Furtwaengler, Die Bronsefunde
aus Olympia. Mùller-Mestorf, Ursprung und erste Ent-
wikelung ecc. fig. 32, 33) che devono essere molto anti-
chi perchè alcuni tra essi provengono dai più profondi
strati sotto l'opistodomo dell'Ereo. In una pietra insulare
cretese edita dal Milchoefer (Die Anfaenge der Kunst in
Griechenland, p. 118) essa ha indubbiamente una allusione
a scene sacrificali. In genere codeste accette non sono
estese in Europa all'infuori della zona, dove pervennero
prodotti greco-arcaici. Questi trovamenti basterebbero di
per loro a provare essere essa una forma antichissima,
conservata tradizionalmente, di uso e carattere rituale
(bipennis) e di significato simbolico, allusivo a Giove. E
perciò anche gli esemplari dell'antro di Psychrò collimano
perfettamente col carattere arcaico della suppellettile
trovata in esso, riferibile a forme di culto molto anti-
che e primitive. Cfr. l'ascia trovata in Calabria con iscri-
zione votiva ad Hera in Inscript. gr. antiquiss. n. 543.

vennero al Sillogo e tra questi ricordiamo un toro
lungo 0,083m ed un ariete lungo 0,065m, qui sotto
riprodotti.

Statuetta in bronzo rappresentante un uomo
ignudo stante, con cinturone attorno i fianchi ed
una specie di nìXog sulla testa. L'arte ne è al tutto
primitiva. La faccia è appena sbozzata, il mento
e le guancie sembrano coperte di folta barba ; la
mano sinistra poggia sul fianco e la destra manca.
Una specie di copertura o fascia, simile a quella
di molte statue egiziane, pende verticalmente e
sembra coprire le parti genitali. Altezza, compresa
la base a forma di plinto quadrangolare, 0,12m
(Tav. XIII, fig. la, &).3)

Fittili. — Una quantità di tazzine a cono tronco
rovesciato senza ornamenti nè vernice, simili alle

2) Questa forma non è tipica ma capricciosa e però non
trova riscontro veruno con gli scarsi esemplari ellenici
conosciuti, coi quali tuttavia ha di comune l'ampia staffa
quadra ; molto smagliante ad essa è un esemplare proba-
bilmente coevo dell'Italia settentrionale (Orsi, La necro-
poli di Vadena descritta ed illustrata, tav. IV, 14).

3) Merita osservazione il trattamento della barba, che
lascia perfettamente scoperto il labbro superiore e la
parte anteriore delle guancie conformemente all'uso in-
valso in Grecia già fino dall'età di Micene, non che in
Egitto, nell'Asia anteriore e nella Fenicia. L'anello o cin-
tura che cinge i fianchi si trova in una quantità di con-
simili rappresentanze, ma sopratutto lo notiamo nella
figurina dell'antro di Hermes Craneo, in una (Apollo?) del-
l'antro ideo, in una quarta statuina criofora molto arcaica
pure di Creta (Annali Istituto 1880, tav. G) completamente
nuda all' infuori dei lombi coperti da una pezzuola e da
brevissimi calzoncini. Essa infine è molto evidente in una
figura arcaica di arciere della Beozia (Armali 1880 tav. H)
e persino in alcune gemme di Micene (Helbig, Hom. Epos2,
fig. 115, 119) in figure di guerrieri che sembrano presso-
ché nudi, se ne togli la pezzuola ai fianchi. Non è quindi
da attribuire ad essa verun carattere militare; cioè non
è nè un twar^q, ne una f*ÌT?>i, ma una semplice Wvi] per
sorreggere il leggero panneggiamento, ad imitazione dello
pshenti egiziano.
 
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