Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Museo italiano di antichità classica — 2.1886/​88

DOI Artikel:
Brizio, Edoardo: Vasi greci dipinti del Museo Civico di Bologna: (Raccolta De-Luca)
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9012#0011
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
VASI GRECI DIPINTI

DEL MUSEO CIVICO DI BOLOGNA

(Raccolta De-Luca)

Fuori porta S. Isaja poco più di un kilom. e 240
metri prima della Certosa, stendesi un campo del
marchese De-Luca, |il quale conteneva una parte
del sepolcreto etrusco felsineo. L'ing. Zannoni lo
esplorò nel 1875 scoprendovi centundici sepolcri,
di cui trentuno combusti e gli altri ad umazione
{Bull. Ind. 1877, p. 42). In molti eranvi tazze e
vasi dipinti, specchi, vetri, ossi, avorii, fibule ecc.,
oggetti che acquistati poscia, insieme con le poche
stele che vi sormontavano i sepolcri, dal Muni-
cipio di Bologna, veggonsi ora disposti nella grande
Sala del Civico Museo, riserbata per i monumenti
della necropoli felsinea.

Tutti gli oggetti in generale, ma i vasi dipinti
in ispecie, sono, alcuni per la novità delle scene
rappresentate, altri per il bel disegno delle figure,
di grande interesse archeologico. Ciò non di meno
sono rimasti fino ad ora pressoché sconosciuti.
Perciò ho creduto utile porgerne una descrizione
onde richiamare sovr' essi l'attenzione dei cultori
di archeologia figurata. La descrizione è fatta se-
polcro per sepolcro, con l'intendimento di porre
una base sulla quale discutere in seguito le varie
quistioni relative al tempo in cui dalla Grecia e
' probabilmente dall'Attica, per mezzo dello scalo di
Adria, fu importato il maggior numero di vasi di-
pinti in Bologna. Di pochi pezzi soltanto non ho
potuto indicare il sepolcro in cui stavano, perchè
nei ripetuti trasporti da magazzino a magazzino
a cui andò soggetta la raccolta, prima che trovasse
definitiva sede nel Museo, andarono perduti alcuni
biglietti con cui il Zannoni avea contrassegnato
gli oggetti dei singoli sepolcri. Ho riserbato per
ultima la descrizione di cotesti pochi vasi senza
numero, indicandoli con le lettere A — H.

Sep. 1.

Nappo, (forma Iahn Vasensammlung tav. I, n. 17,
ma con due manici) alt. m. 0,11 a figure rosse di
disegno libero. Da una parte: giovane stante presso
un labrum, nudo con la gamba sinistra accavalcata
sulla destra ; con la mano sinistra dentro la vasca
e nell'altra un alabastron, volgesi a destra, come
per guardare un secondo giovane ritratto sul rove-
scio. Questi, avvolto nel manto ed appoggiato sul
bastone, stende verso il compagno amendue le
mani in cui teneva, sembra, una corona : in alto
un oggetto indistinto. Il corpo del giovane presso
la vasca è dipinto in bianco.

Sep. 2.

1° — Cratere a colonnette (forma Iahn tav. II,
n. 53) alt. m. 0,17, a fig. rosse di disegno libero.
Una donna con doppio chitone {òmXotóiov) senza
maniche, montata sopra biga tirata da due cavalli
alati, ne governa le redini, curva sul carro. R. Tre
giovani ammantati, uno dei quali appoggiato al
bastone.

2° — Tazza a due manici diam. 0,185 a fig.
rosse di cattivo disegno. Nell'interno figura tut-
t'avvolta nel manto con bastone presso una vasca
da bagno della quale non si vede che una parte.

Sep. 3.

Stamnos (forma Iahn tav. I, n. 34) alt. m. 0,225
a fig. rosse di stile libero, con tre gruppi di un
pigmeo che combatte contro una gru. Nel primo

Museo italiano di antichità classica. — Voi. II. Punt. I.

1
 
Annotationen