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Museo italiano di antichità classica — 2.1886/​88

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Comparetti, Domenico: Epigrafi arcaiche di Gortyna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9012#0102
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EPIGRAFI ARCAICHE DI GORTYNA

In una nuova missione a Creta che il Ministero
della pubblica Istruzione affidò al D.r Halbherr
all'oggetto di spinger più oltre le ricerche ad Ha-
giusdeka, là dove presso il Letheo fu trovata la
grande iscrizione delle leggi di Gortyna, ebbe il
D.1' Halbherr la fortuna di scoprire i numerosi
frammenti epigrafici che qui comunichiamo, in
una località posta nel perimetro dell'antica Gor-
tyna a meno d'un miglio di distanza dal villaggio di
Hagiusdeka, chiamata \ rar] {ìiyXaiq (alle vedette)
che noi pure chiameremo le Vigle distinguendo
per tal guisa il gruppo di iscrizioni colà trovate da
quello del Letheo, di cui la parte testé scoperta
dal D.r Halbherr sarà da noi messa a luce quanto
prima. Tutte queste iscrizioni delle Vigle furono
trovate in un edificio di tempi posteriori, come pare,
alla conquista romana dell'isola, costituito, nello
stato in cui si trovò ridotto, da due muri paral-
leli, riuniti ad una delle estremità da un altro
muro in forma di abside. I blocchi riquadrati di
pietra locale su di cui le epigrafi veggonsi scol-
pite furono impiegati in quella costruzione to-
gliendoli da un edificio antichissimo e disponendoli
nel nuovo senza alcun riguardo a quanto sopra vi
fosse scritto. Perciò non abbiamo che frammenti
isolati per lo più, solo in alcuni casi essendomi riu-
scito di riconoscere continuità fra taluni di essi.
Il D.r Halbherr nel comunicarmi i disegni da lui
diligentemente eseguiti di tutti questi frammenti
colle notizie a ciascuno relative, ha aggiunto il se-
guente rapporto su quel trovamento:

" Tra i villaggi di Hagiusdeka e Mitropolis ed a
circa un chilometro dall'acropoli verso S-E si vede
una piccola elevazione del terreno formata dalle ro-
vine d'un edificio rotondo dell' epoca romana, di
ignota destinazione, già descritto accuratamente
dal Pococke (Desc. of the East, p. 252-254) e dallo
Spratt (Travels and Researches in Crete, II, p. 33) e
segnato nel piano fatto da quest'ultimo (ibicl. p. 8

colla semplice denominazione di Brick min. Que-
sta località, dalla quale si domina come da un
centro buona parte delle costruzioni romane che
sorgono tutt'all'intorno, si chiama 'g r<frj ftiyXaig
ed è divisa in alcune piccole proprietà disseminate
di ruderi, prive di alberi e per lo più coltivate a
cereali, che vanno stendendosi dalla parte d'oriente
fin presso gli avanzi della basilica, conosciuta co-
munemente sotto il nome di pretorio.

" In uno di questi terreni, verso il gennaio del
decorso anno 1885, il contadino Antonio Darivianò
scavando, com'è abitudine di quei luoghi, per cer-
care materiale antico da costruzione, s'imbattè a
poca profondità dal suolo in un grosso muro for-
mato di bellissimi massi di pietra da taglio bene
squadrati, altri puramente digrossati e lisciati nelle
superfici esteriori, altri coperti di iscrizioni netta-
mente e profondamente scolpite sopra una delle
facce. Senza indugio pose mano a sconnettere i
blocchi e disfare il muro, segando poi e scalpel-
lando il materiale secondo le richieste dei com-
pratori. Ma il procedere dello scavo che continuò
ad intervalli sin oltre il marzo, avendo messo in
luce un numero abbastanza considerevole di qua-
dri iscritti, la voce del ritrovo giunse a Candia e
la direzione del Syllogos potè coll'aiuto del governo
locale ottenere dapprima una temporanea sospen-
sione dei lavori, poi impedire che almeno i blocchi
iscritti fossero segati o venduti.

" Quando io arrivai ad Hagiusdeka sul principio
d'aprile con missione del Ministero dell'Istruzione
pubblica per attendere ad una serie di ricerche
intorno all'edificio circolare presso il Letheo, il
muro scoperto in quest'altra località, il quale cor-
reva lungo il campo in direzione da occidente ad
oriente per continuare entro il podere confinante
di Dimitri Pirrunaki, era già stato distrutto fin
presso alle fondamenta sopra una lunghezza di più
di dieci metri e la stessa sorte era toccata ad una
 
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