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TIBERIO T I T I
PITTORE.
iberio titi , degno figliuolo ed allievo’======■
del celebre Santi di Tito , dee con qual-
che merito diftintamente efler confiderato
per uno de’ più accurati e diligenti imi-
tatori del corretto ed elegante itile pater-
no . Seguì il natale di quello valorofo ar-
tefice nella noftra città di Firenze il gior-
no 24. di Dicembre dell’ anno di noftra fa-
iute 1573.
Dopo aver egli apprefo coll’ affiftenza del padre 1’ efatto
modo di fegnar con bravura ; principalifiimo e neceflàrio ftudio
cotanto raccomandato da quell’ impareggiabil maeftro ; pafsò a
colorire diverfe operette di propria invenzione , cavate dalle
ftorie fiacre , Ma comecché il padre continuamente impiegavalo
fu’ medefimi fuoi lavori , poco di tempo reftava a Tiberio per
efeguire quei componimenti , che la fua abbondante fantafia gli
fuggeriva , e che egli avrebbe volentieriflimo rapprefentato ful-
le tele .
Per la qual cofa può reputarli , che nella maggior parte
delle pitture , che a fuo tempo furon condotte in quella fcuo-
la , Tiberio per avventura ponclfie la mano . Ebbe inoltre par-
ticolar maniera nel colorire i ritratti al naturale , che in gran-
diflìmo numero conduffe , per la franchezza in fimil lavoro
acquiftata . Quantunque però egli polle delle facilità nel dipi-
gnere i ritratti , era quella altresì unita all’ imitazione d’ una
pretta fomiglianza , ed alla vivacità , e al rifallo nell’ efpreflion
de’ moti e degli affetti delle perfone che ritraeva ; per cui fu-
turamente diftinguevafi di chi folfe 1’ effigie colorita . Una buo-
na parte di quelli ritratti furon da lui formati nella grandezza
dello lleflo naturale .
Alla morte del padre rimafero alquante fue pitture non
Voi. IL CC ter'
TIBERIO T I T I
PITTORE.
iberio titi , degno figliuolo ed allievo’======■
del celebre Santi di Tito , dee con qual-
che merito diftintamente efler confiderato
per uno de’ più accurati e diligenti imi-
tatori del corretto ed elegante itile pater-
no . Seguì il natale di quello valorofo ar-
tefice nella noftra città di Firenze il gior-
no 24. di Dicembre dell’ anno di noftra fa-
iute 1573.
Dopo aver egli apprefo coll’ affiftenza del padre 1’ efatto
modo di fegnar con bravura ; principalifiimo e neceflàrio ftudio
cotanto raccomandato da quell’ impareggiabil maeftro ; pafsò a
colorire diverfe operette di propria invenzione , cavate dalle
ftorie fiacre , Ma comecché il padre continuamente impiegavalo
fu’ medefimi fuoi lavori , poco di tempo reftava a Tiberio per
efeguire quei componimenti , che la fua abbondante fantafia gli
fuggeriva , e che egli avrebbe volentieriflimo rapprefentato ful-
le tele .
Per la qual cofa può reputarli , che nella maggior parte
delle pitture , che a fuo tempo furon condotte in quella fcuo-
la , Tiberio per avventura ponclfie la mano . Ebbe inoltre par-
ticolar maniera nel colorire i ritratti al naturale , che in gran-
diflìmo numero conduffe , per la franchezza in fimil lavoro
acquiftata . Quantunque però egli polle delle facilità nel dipi-
gnere i ritratti , era quella altresì unita all’ imitazione d’ una
pretta fomiglianza , ed alla vivacità , e al rifallo nell’ efpreflion
de’ moti e degli affetti delle perfone che ritraeva ; per cui fu-
turamente diftinguevafi di chi folfe 1’ effigie colorita . Una buo-
na parte di quelli ritratti furon da lui formati nella grandezza
dello lleflo naturale .
Alla morte del padre rimafero alquante fue pitture non
Voi. IL CC ter'