Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane (3.1897)

NOTE ARCHEOLOGICHE
SULLA MOSTRA DI ARTE SACRA ANTICA A ORVIETO

Le esposizioni sono per gli archeologi giorni di festa. Mentre
in generale occorrono lunghi viaggi per vedere e studiare gli
oggetti, e mentre troppo spesso lo studioso trova ostacoli sia
nella ristrettezza del tempo sia nell' assenza delle persone ne-
cessarie, o a cagione di permessi negati, di chiavi perdute, di
mancanza di ordine e di tante altre difficoltà ben note agli
uomini del mestiere ; nelle esposizioni invece si apre il più
favorevole campo allo studio, e particolarmente ai confronti, che
sono le arterie della vita per 1' archeologia.

Nello scorso ottobre ci siamo largamente serviti dei van-
taggi dell' esposizione artistica ed archeologica di Orvieto per
esaminare i tesori ivi raccolti. Ci siamo ancora una volta con-
vinti, che il patrimonio delle produzioni artistiche d'Italia nel
medio evo è un libro di storia e di arte inesausto, non ostante
gli spogliamenti cui il paese è stato sempre soggetto.

La scienza deve pertanto esser grata a quei coraggiosi, che
hanno messo in esecuzione una sì bella intrapresa, quale è stata
1' esposizione nell' antica città dei papi e nel palazzo di Boni-
facio Vili. Dobbiamo esser grati in particolare al noto storico
Luigi Fumi, Orvietano, autore e promotore principale dell' opera.

Il primario valore dell' esposizione ha consistito negli og-
getti di arte sacra dei secoli che corrono dal XIII al XVI, re-
lativi al culto liturgico. Siccome la mostra era quasi un' appendice
del congresso eucaristico, così è avvenuto che la maggior parte
delle cose inviatevi stava in istretta relazione col culto della
sacra eucaristia.