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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 3.1897

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Grisar, Hartmann: Note archaeologiche sulla mostra di arte sacra antica a Orvieto
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https://doi.org/10.11588/diglit.17403#0020

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H. GRISAR

lezione Castellani, ma mandato da altra parte, che senza esita-
zione deve appellarsi falso. È una tavoletta di bronzo in forma
quadrata, di m. 0,10 incirca di larghezza e di altezza, colla rap-
presentazione in rilievo della creazione. Il creatore, disegnato
colle sembianze del Salvatore, sta in piedi a sinistra e stende
la mano destra verso una serie di volatili in alto e un numero
di pesci e bestie marine abbasso, tutti, volatili e pesci, ordinati in
regolari schiere. Della medesima tavoletta più copie sono apparse
in vari tempi sul mercato antiquario di Koma. Esaminando bene
la superficie verde e quasi ossidata si trova che è artefatta. Il
disegno è una imitazione poco bene intesa di pitture medioevali
del 1100 o 1200; ma nondimeno pare che il falsario abbia preteso
di riferirlo ad una età vicina ai tempi classici ; giacché sul dosso
si legge l'iscrizione in caratteri romani : Qj. CRANVS. M • F
e più basso CEPHOR (per Nicephor ?).

Una grande esposizione di impronte in gesso destava a
Orvieto in maniera speciale 1' attenzione degli archeologi. Essa
si componeva di 3000 esemplari ed era stata mandata dal di-
rettore dell' istituto professionale di San Michele a Roma, signor A.
Mancinelli. Le impressioni, fatte con arte, tenevano perfettamente
luogo degli originali, che erano medaglie, anelli, sigilli, monete
e simili cose, cominciando dalla somma antichità fin giù per tutti
i secoli del medioevo. Possiamo dire con piena sicurezza, che
per il medioevo, fino al tempo del rinascimento inclusivamente la
collezione è di pregio insuperabile non solo quanto a dovizia
e bellezza degli oggetti, ma anche per la incontestabile autenti-
cità degli originali. Le medaglie dei papi moderni vi trovano
un grande aumento di esemplari inediti. Quanto all'antichità,
specialmente classica, non siamo competenti.

All'antichità ecclesiastica appartengono due begli oggetti
dell' esposizione, se non si vogliono piuttosto assegnare al primo
medio evo. L'uno è il calice di Feltre, 1' altro la campana di
Viterbo.
 
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