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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 3.1897

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Marucchi, Orazio: Nuove scoperte a Madaba (Palestina)
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https://doi.org/10.11588/diglit.17403#0155

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NOTIZIE

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tenente vino. Quindi egli suppone che nel caso presente si tratti di
un calice eucaristico. La quale opinione non è improbabile ; e solo
potrebbe fare una qualche difficoltà la lontananza di questo sim-
bolo dal posto ove dovea sorgere l'altare, presso cui senza dubbio
quell' ornamento sarebbe stato nel suo proprio luogo.

Del resto di calici eucaristici rappresentati come simboli
sopra i monumenti abbiamo parecchi esempi. Il più antico tro-
vasi nelle catacombe romane ed è dipinto nel celebre gruppo
simbolico del pesce con il cesto dei pani nelle cripte di Lucina.
E per calici eucaristici possono pure talvolta giudicarsi quei
vasi che uniti alle colombe si veggono sopra alcune iscrizioni
cristiane; i quali vasi fra gli altri significati possono avere
anche quello sagramentale. E recentemente il eh. p. Grisar notò
il medesimo simbolo del calice eucaristico graffito forse nell' alto
medio evo da qualche pio visitatore sulle pareti esterne dell' ele-
gante tempietto del Foro Boario chiamato erroneamente di Vesta;
nel quale edificio si deve riconoscere piuttosto o il tempio della
Madre Matuta o quello di Portunno.

Il calice rappresentato a musaico nel pavimento della ba-
silica di Madaba sarebbe senza dubbio un calice ministeriale,
cioè destinato alla comunione dei fedeli; e forse è una riprodu-
zione esatta anche nelle misure (alt. 0,m38) di un siffatto calice del
quinto secolo. Ed è a notarsi che quella forma si mantenne
presso a poco fino almeno al secolo nono o decimo; e si trova
a cagion d' esempio nella ricca collezione di calici dell' insigne
tesoro di s. Marco a Venezia. Ed in tale ipotesi quella piccola
decorazione musiva avrebbe una importanza notevole per lo studio
degli antichi utensili liturgici.

Nessun' altra notizia ci dà per ora il rev. Manfredi su questo
ragguardevole monumento cristiano ; ma quello che già ci ha annun-
ziato basta onde noi ci possiamo rallegrare con lui, perchè fra le
gravi occupazioni del ministero può dedicare una parte del suo
tempo a queste nobili ricerche archeologiche e mostra col fatto
come i missionari cattolici sono benemeriti non solo della religione
ma altresì della scienza. E noi speriamo che egli possa feli-
cemente compire la escavazione dell' intiero edifizio che ha in parte
esplorato e che possa inviarci per il Nuovo Bullettino ulteriori
notizie di altre scoperte importanti per i nostri studi.

Roma, Luglio 1897.

Orazio Martjcchi.
 
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