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E. STEVENSON
ad un altro di lettura non ancora chiara ; indi è scritto : RoTVM
F6C6RVNT ET IVSTINVS ET BIAT0 (R). Le lettere scritte a
puntini sono assolutamente certe, ma sono riconoscibili a stento
perchè la qualità dell'intonaco, composto di molta ottima calce
bianca con scarsa arena, ha fatto sì, che nel granire lo stucco,
questo si è sgretolato mostrando squarci larghi ed irregolari là
dove era passata la punta dello stilo. Le lettere £CG di fecerant,
sono corsive. Abbiamo qui dunque due latercoli di fedeli che
compirono i loro voti sulla tomba di un sacerdote. Il quale pare
essere stato un santo ed assai probabilmente un martire, poiché
1' espressione domino sancto congiunta coli' adempimento di un
voto sulla tomba del defunto non può convenire all'avello di un
semplice fedele. Di ciò tratterò pienamente nello spesso ricor-
dato quarto tomo della Roma sotterranea e perciò non occorre che
mi dilunghi. Nuovo interamente, che io sappia, è il nome Eu-
ladius, tanto che assai volentieri leggerei invece: Eulalio ov-
vero Elladio. Ma la lettera V come pure la D mi sembrano di
lettura così chiara ed evidente da non poter lasciare dubbio di
sorta.
Ecco adunque, mercè questa insigne scoperta, trovato il
cubicolo di un santo a noi ignotissimo e di cui non potevamo
davvero sospettare l'esistenza. Nel martirologio geronimiano ed
in nessun degli antichi fasti della chiesa romana ho rinvenuto
tracce del santo prete Euladio. Il cubicolo trovasi nella regione
che ho assegnata al secolo III. Il suo ingresso è decorato di
stipiti e di architrave marmorei che dai passati devastatori sono
stati indegnamente frantumati colla mazza e che perciò in parte
oggi mancano. Le pareti sono intonacate di ottimo stucco bianco.
L'arcosolio è dipinto e per quel poco che ho potuto ravvisare
sopra l'interramento, è decorato di pitture esprimenti una tran-
senna con sopra molti fiori, e festoni pure con fiori. E evidente
che si volle esprimere un giardino ; e di questa decorazione non
mancano esempi e tipi consimili nelle pitture della ottima età
romana. Basti citare gli affreschi del così detto odeo degli orti
E. STEVENSON
ad un altro di lettura non ancora chiara ; indi è scritto : RoTVM
F6C6RVNT ET IVSTINVS ET BIAT0 (R). Le lettere scritte a
puntini sono assolutamente certe, ma sono riconoscibili a stento
perchè la qualità dell'intonaco, composto di molta ottima calce
bianca con scarsa arena, ha fatto sì, che nel granire lo stucco,
questo si è sgretolato mostrando squarci larghi ed irregolari là
dove era passata la punta dello stilo. Le lettere £CG di fecerant,
sono corsive. Abbiamo qui dunque due latercoli di fedeli che
compirono i loro voti sulla tomba di un sacerdote. Il quale pare
essere stato un santo ed assai probabilmente un martire, poiché
1' espressione domino sancto congiunta coli' adempimento di un
voto sulla tomba del defunto non può convenire all'avello di un
semplice fedele. Di ciò tratterò pienamente nello spesso ricor-
dato quarto tomo della Roma sotterranea e perciò non occorre che
mi dilunghi. Nuovo interamente, che io sappia, è il nome Eu-
ladius, tanto che assai volentieri leggerei invece: Eulalio ov-
vero Elladio. Ma la lettera V come pure la D mi sembrano di
lettura così chiara ed evidente da non poter lasciare dubbio di
sorta.
Ecco adunque, mercè questa insigne scoperta, trovato il
cubicolo di un santo a noi ignotissimo e di cui non potevamo
davvero sospettare l'esistenza. Nel martirologio geronimiano ed
in nessun degli antichi fasti della chiesa romana ho rinvenuto
tracce del santo prete Euladio. Il cubicolo trovasi nella regione
che ho assegnata al secolo III. Il suo ingresso è decorato di
stipiti e di architrave marmorei che dai passati devastatori sono
stati indegnamente frantumati colla mazza e che perciò in parte
oggi mancano. Le pareti sono intonacate di ottimo stucco bianco.
L'arcosolio è dipinto e per quel poco che ho potuto ravvisare
sopra l'interramento, è decorato di pitture esprimenti una tran-
senna con sopra molti fiori, e festoni pure con fiori. E evidente
che si volle esprimere un giardino ; e di questa decorazione non
mancano esempi e tipi consimili nelle pitture della ottima età
romana. Basti citare gli affreschi del così detto odeo degli orti