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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 6.1900

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Galante, Gennaro Aspreno: I musaici del battistero di Napoli
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https://doi.org/10.11588/diglit.18743#0107

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1 MUSAICI DEL BATTISTERO DI NAPOLI

101

Ora domandasi: il battistero di S. Kestituta, tuttora esistente,
c il Vincendano del secolo sesto, o il Soteriano del quinto?

Il Mazzocchi1 ed il Parascandolo 2 dissero che il superstite
battistero di S. Giovanni in Fonte in S. Kestituta fosse il fonte
minore o Vincenziano del secolo sesto.

Ma il Garrucci3 nella storia dell'Arte Cristiana volle in
esso riconoscere invece il Soteriano o fonte maggiore del secolo
quinto. Non entriamo per ora in questa complicata quistione, la cui
soluzione solo potrà aversi quando sarà fatto uno studio completo
sulla topografia della duplice Cattedrale Napoletana.

Lo studio pertanto dei superstiti musaici in S. Giovanni in
Fonte ci fa risalire non solo dall'epoca di Vincenzo, ma ancora
da quella di S. Sotero, ed archeologi ed artisti li attribuiscono
al secolo quarto. In tal caso S. Sotero o Vincenzo sarebbero re-
stauratori del battistero.

Ecco pertanto la descrizione dei musaici che restano nella
scodella del battistero. Premettiamo che si riconosce in essi una
doppia epoca, l'ima di ottimo lavoro primitivo, l'altra di re-
stauro posteriore.

Nel centro in campo azzurro e stellato domina la croce mo-
nogrammatica con le lettere A ed Lì, e dall'alto discende la mano
celeste con la corona, che ci fa ricordare i versi di S. Paolino

Cerne coronatam Domini super atrio, Christi
Stare crucem, duro spondentem cetsa labori
Praemia: tolle crucem si vis auferre coronam 4.

Questo campo azzurro è circoscritto da una zona in cui sono
effigiati coppie d'uccelli e di paoni che beccano in vasi di

1 Mazochius, Op. e ?. cit.

- Parascandolo, Op. e l. cit.

3 Garrucci, Op. e loc. cit.

4 S. Paulini Opera (ed. Migne) Epistola XXXII ad Severwn, col. 336.
 
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