LE PITTUEE RECENTEMENTE SCOPERTE
NEL CIMITERO DEI SS. PIETRO E MARCELLINO
(Tav. I").
Il cimitero dei ss. Pietro e Marcellino supera tutti gli altri
in ricchezza di pitture : esso conta finora non meno di 36 cu-
bicoli, cinque arcosolì e due loculi adorni di affreschi più o
meno ben conservati. Molti di questi monumenti furono già
scoperti e disegnati dal Sosio. Egli fece ritrarre le pitture di
14 cubicoli e 3 arcosolì per pubblicarle nella Roma sotterranea,
opera che vide la luce soltanto dopo la sua morte. Codeste copie
offrono tutte un medesimo carattere: esse sono opera di Sante
Avanzini, il quale molte volte lasciò scritto sulle pareti il suo
nome, aggiungendo ordinariamente le parole : pittore senese, per
distinguersi dal romano Giovanni Angelo Santini, sopranominato
Toccafondo, l'altro copista del Bosio \
Quando le pitture d'una stanza erano state copiate, essa,
occorrendo, veniva di nuovo riempiuta di terra, per cui già il
Berti ed il Contini, i quali dopo la morte del Bosio disegna-
rono la pianta, dovettero talora, aprirsi di nuovo la via, distrug-
gendo perfino le pitture di un arcosolio '. Due cubicoli però
(il II e HI), le pitture dei quali il Bosio aveva fatto copiare.
1 Oltre di questi due copisti, Bosio si è servito, por l'incisione dei
rami, d'un «disegnatore ed intagliatore», il quale lo accompagnava nelle
catacombe. Il suo nome Fulco ras lo trovai l'anno scorso in una dello
Cripte ultimamente scavate a S. Domitilla.
- È l'arcosolio del cubiewhm XIV, le cui pitture vennero dal Bosio
pubblicate a pag. 387 della Homo sotterranea (of. Carnicci, Storia, II,
tav. 55, 1).
NEL CIMITERO DEI SS. PIETRO E MARCELLINO
(Tav. I").
Il cimitero dei ss. Pietro e Marcellino supera tutti gli altri
in ricchezza di pitture : esso conta finora non meno di 36 cu-
bicoli, cinque arcosolì e due loculi adorni di affreschi più o
meno ben conservati. Molti di questi monumenti furono già
scoperti e disegnati dal Sosio. Egli fece ritrarre le pitture di
14 cubicoli e 3 arcosolì per pubblicarle nella Roma sotterranea,
opera che vide la luce soltanto dopo la sua morte. Codeste copie
offrono tutte un medesimo carattere: esse sono opera di Sante
Avanzini, il quale molte volte lasciò scritto sulle pareti il suo
nome, aggiungendo ordinariamente le parole : pittore senese, per
distinguersi dal romano Giovanni Angelo Santini, sopranominato
Toccafondo, l'altro copista del Bosio \
Quando le pitture d'una stanza erano state copiate, essa,
occorrendo, veniva di nuovo riempiuta di terra, per cui già il
Berti ed il Contini, i quali dopo la morte del Bosio disegna-
rono la pianta, dovettero talora, aprirsi di nuovo la via, distrug-
gendo perfino le pitture di un arcosolio '. Due cubicoli però
(il II e HI), le pitture dei quali il Bosio aveva fatto copiare.
1 Oltre di questi due copisti, Bosio si è servito, por l'incisione dei
rami, d'un «disegnatore ed intagliatore», il quale lo accompagnava nelle
catacombe. Il suo nome Fulco ras lo trovai l'anno scorso in una dello
Cripte ultimamente scavate a S. Domitilla.
- È l'arcosolio del cubiewhm XIV, le cui pitture vennero dal Bosio
pubblicate a pag. 387 della Homo sotterranea (of. Carnicci, Storia, II,
tav. 55, 1).