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Colasanti, Arduino: Un Sarcofago inedito con rappresentazioni cristiane
DOI Page / Citation link: https://doi.org/10.11588/diglit.18746#0031
UN SARCOFAGO INEDITO
CON RAPPRESENTAZIONI CRISTIANE
(Tav. Ia).
Fino alla metà circa del secolo scorso, nella chiesa di s. Giu-
liano presso Spoleto fu conservato il sarcofago che per la prima
volta si presenta oggi all’indagine degli studiosi. Come esso dal-
l’asilo, dove la pietà dei fedeli lo aveva destinato ad accogliere
la salma di un ignoto personaggio, sia passato nelle mani di
un tal Paolini non ci fu dato sapere. Trasportato dal nuovo
proprietario a Spoleto, in Borgo Monterone, fu adibito come
conserva d’acqua e rimase lunghi anni trascurato e ignorato.
Recentemente, dopo una breve permanenza nei magazzini del
Museo Nazionale romano, fu collocato nel Museo Civico di Spo-
leto, dove le ingenue rappresentazioni, a cui diede vita la fan-
tasia di un ignoto artefice, ritroveranno quel tributo di venera-
zione e quella quiete, che furono loro invidiate da chi prima
le trasse dal silenzio e dalla solitudine della bella chiesa cam-
pestre.
Il sarcofago, scavato nella pietra arenaria, è ornato di scul-
ture su la faccia anteriore ed è lungo m. 2,16, largo m. 0,70,
profondo m. 0,80.
Nel centro è un clipeo circolare concavo, che contiene il
busto del Salvatore col capo circondato di nimbo crocigero. Egli
solleva la mano destra, in atto di benedire alla greca, e sostiene
con la sinistra un libro chiuso. Il clipeo è circondato dalle
figure dei quattro animali evangelici: a sinistra l’uomo e il
bue. a destra l’aquila e il leone. Dal lato dell’uomo e del bue
si vedono ancora tre figure. La prima è di santa, ha il capo
Nuovo Bur.r.. d’arch. ckist.
3
CON RAPPRESENTAZIONI CRISTIANE
(Tav. Ia).
Fino alla metà circa del secolo scorso, nella chiesa di s. Giu-
liano presso Spoleto fu conservato il sarcofago che per la prima
volta si presenta oggi all’indagine degli studiosi. Come esso dal-
l’asilo, dove la pietà dei fedeli lo aveva destinato ad accogliere
la salma di un ignoto personaggio, sia passato nelle mani di
un tal Paolini non ci fu dato sapere. Trasportato dal nuovo
proprietario a Spoleto, in Borgo Monterone, fu adibito come
conserva d’acqua e rimase lunghi anni trascurato e ignorato.
Recentemente, dopo una breve permanenza nei magazzini del
Museo Nazionale romano, fu collocato nel Museo Civico di Spo-
leto, dove le ingenue rappresentazioni, a cui diede vita la fan-
tasia di un ignoto artefice, ritroveranno quel tributo di venera-
zione e quella quiete, che furono loro invidiate da chi prima
le trasse dal silenzio e dalla solitudine della bella chiesa cam-
pestre.
Il sarcofago, scavato nella pietra arenaria, è ornato di scul-
ture su la faccia anteriore ed è lungo m. 2,16, largo m. 0,70,
profondo m. 0,80.
Nel centro è un clipeo circolare concavo, che contiene il
busto del Salvatore col capo circondato di nimbo crocigero. Egli
solleva la mano destra, in atto di benedire alla greca, e sostiene
con la sinistra un libro chiuso. Il clipeo è circondato dalle
figure dei quattro animali evangelici: a sinistra l’uomo e il
bue. a destra l’aquila e il leone. Dal lato dell’uomo e del bue
si vedono ancora tre figure. La prima è di santa, ha il capo
Nuovo Bur.r.. d’arch. ckist.
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