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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 9.1903

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Scoperta di un cimitero anonimo sulla via Latina
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https://doi.org/10.11588/diglit.18746#0289

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NOTIZIE

283

alLa natura del monumento stesso ; opinione che manifestai poco
dopo la scoperta all’egregio collega e di cui egli fa pure men-
zione nel suo scritto, mostrandosi però contrario ad accettarla.

Il nuovo cimitero della via Latina è senza dubbio cristiano
come provano le pitture simboliche riprodotte nella tavola VI;
ma non è uno dei cimiteri storici di quella via, siccome lo stesso
Kanzler ha riconosciuto. Esso è del tutto separato dagli altri
grandi cimiteri ed è anche di ristrette proporzioni con angusta
scala di accesso come alcuni ipogèi pagani. Oltre a ciò esso ci
presenta alcune forme architettoniche speciali, come p. e. le due
colonne di tufo rivestite di muro nel mezzo dei due cubiculi, la
disposizione di alcuni sepolcri e della scala, cose tutte notate
egregiamente dal eh. collega.

Si potrebbe perciò supporre che il nostro ipogèo fosse un sepol-
creto cristiano privato. Ma a ciò fa difficoltà il fatto che d’ordina-
rio i cimiteri cristiani di famiglia appartennero ad assai antica
età quando non si erano ancora formati i grandi cimiteri della
Chiesa; e poi spesso da quelli si svolsero i vasti cimiteri di epoca
posteriore. Ora al nuovo ipogèo non può assegnarsi una grande
antichità, ma esso tutto al più può appartenere alla hne del
terzo secolo, quando già la via Latina aveva i suoi cimiteri.

E qui ricorderò come il de Rossi abbia insegnato che allor-
quando si trovino in Roma sepolcri cristiani isolati e separati
del tutto dai grandi cimiteri storici dei martiri, può ragionevol-
mente sospettarsi che tali sepolcri abbiano appartenuto a per-
sone che furono divise dalla comunione della Chiesa cattolica '.

Ed è a notarsi che l’ipogèo della via Latina, oltre al suo iso-
lamento e ad alcune speciali forme architettoniche diverse da
quelle delle grandi catacombe romane, contiene delle pitture ove
insieme ai consueti simboli cristiani si veggono alcune rappre-
sentanze del tutto nuove. Tali sono quei cinque vasi in forma
di calici, quattro minori ed uno maggiore, posti in modo da far
supporre che abbiano un significato speciale; ed il banchetto
eucaristico con dodici personaggi in luogo dei consueti sette
convitati (v. tav. VI). E quindi il sospetto accennato dal de
Rossi nel caso nostro non sarebbe fuor di proposito.

1 Roma sotterranea, tomo I, pag. 108 segg.
 
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