Arato ; il Ra-
derò , & il
Ramirez ri-
fiutato .
DISCORSO IL 33i
verso, & l’ultima lettera dei quarto, è nel Cadile di Marciane-
si, in quella contrada, che si appella La Croce, per di savventuro-
so calò asfai anticamente i’una dall’altra dilùnita- Ma io non
vorrei, che a quella consecratione del monte Vesuvio a Giove pJoro
lì credelìè, che alluder volle Floro, ragionando del fuggito Spar- fcato? U”
taco, mentovato non è ancor molto, il quale di Capua vi si ri-
coverò co’ suoi compagni ; perciocché di lor habbia detto , che
prima velut ara viris mons Vefuvius placuit -, & fìa ben noto, che
alle are , alli tempj, & a’ luoghi siacri gii opprelsi dall’ altrui sio-
verchia gravezza lòieano trovare scampo: havendo egli per suo
cofìume voluto ular quel motto , dir la lor fuga limile a
quella , che da tal sòrte di gente solca farli alle are. Come an-
cor Martiale in un suo Epigramma nel lib. 4. in cui parlando MartialeEli-
dei medesimo Vesuvio (zi) , ne scrissè i seguenti versi ..
liceo Generis sedes , Lacedemone gratior illi.-
Hic locus lierculeo nomine clarus erat.
non intese di verun tempio, nè di Venere, nè di Hercole , il
die fu creduto da’ suoi spositori , Matteo Raderò , Lorenzo Ra-
ri irez di Brado, & da altri -, ma ben con poetici colori sol vol-
le dimcfirar la molta piacevolezza, & amenità di quella riviera
prima, che folle seguito 1’ incendio di quel monte nel tempo
di Tito , in cui su la città Herculaneo , appellata dal nome di
Hercole , della qual ragionerò di qui a poco .
XXIII. Leseri città, & siume: non dìrerso dal Sebeto. Herc-olanes
città , porto, & Promontorio . Taurania città . Cofa città . Pom-
pei città ,& porto: queflo ripieno dalle erutioni del Lejuvioì
• quella rumata dal terremoto.
MA se le erutioni di queslo monte bau potuto, ccme.si è fin rESERId^
qui dichiarato, mutar cotanto ri suo primo aspetto : che altri appella-
altro pensar doveremo de’suoi vicini luoghi? A me pare,anzi è ta. cisf da
r r -, ,, r -ir j • altri Jtume .
pur troppo certo, che dalie lue ceneri, che fecondarono 1 vi-
cini campi, molte città, che vi eran d’intorno, rimaser deserte,
& quali in una tomba sepolte . Fu una di esse la città, chiamata
per nome deferì, la quale, come ben osservò il Cluvcrio , era 11 Cluverio
alle sue falde dal lato, che rimira verso Capua, & vien men- ^uSo&P°l
topata da molti antichi : benché l’Autor degli Huomini Uhi- "
T t 2 Ari
(a) Nel lib. 1. de F'eibio Monte
derò , & il
Ramirez ri-
fiutato .
DISCORSO IL 33i
verso, & l’ultima lettera dei quarto, è nel Cadile di Marciane-
si, in quella contrada, che si appella La Croce, per di savventuro-
so calò asfai anticamente i’una dall’altra dilùnita- Ma io non
vorrei, che a quella consecratione del monte Vesuvio a Giove pJoro
lì credelìè, che alluder volle Floro, ragionando del fuggito Spar- fcato? U”
taco, mentovato non è ancor molto, il quale di Capua vi si ri-
coverò co’ suoi compagni ; perciocché di lor habbia detto , che
prima velut ara viris mons Vefuvius placuit -, & fìa ben noto, che
alle are , alli tempj, & a’ luoghi siacri gii opprelsi dall’ altrui sio-
verchia gravezza lòieano trovare scampo: havendo egli per suo
cofìume voluto ular quel motto , dir la lor fuga limile a
quella , che da tal sòrte di gente solca farli alle are. Come an-
cor Martiale in un suo Epigramma nel lib. 4. in cui parlando MartialeEli-
dei medesimo Vesuvio (zi) , ne scrissè i seguenti versi ..
liceo Generis sedes , Lacedemone gratior illi.-
Hic locus lierculeo nomine clarus erat.
non intese di verun tempio, nè di Venere, nè di Hercole , il
die fu creduto da’ suoi spositori , Matteo Raderò , Lorenzo Ra-
ri irez di Brado, & da altri -, ma ben con poetici colori sol vol-
le dimcfirar la molta piacevolezza, & amenità di quella riviera
prima, che folle seguito 1’ incendio di quel monte nel tempo
di Tito , in cui su la città Herculaneo , appellata dal nome di
Hercole , della qual ragionerò di qui a poco .
XXIII. Leseri città, & siume: non dìrerso dal Sebeto. Herc-olanes
città , porto, & Promontorio . Taurania città . Cofa città . Pom-
pei città ,& porto: queflo ripieno dalle erutioni del Lejuvioì
• quella rumata dal terremoto.
MA se le erutioni di queslo monte bau potuto, ccme.si è fin rESERId^
qui dichiarato, mutar cotanto ri suo primo aspetto : che altri appella-
altro pensar doveremo de’suoi vicini luoghi? A me pare,anzi è ta. cisf da
r r -, ,, r -ir j • altri Jtume .
pur troppo certo, che dalie lue ceneri, che fecondarono 1 vi-
cini campi, molte città, che vi eran d’intorno, rimaser deserte,
& quali in una tomba sepolte . Fu una di esse la città, chiamata
per nome deferì, la quale, come ben osservò il Cluvcrio , era 11 Cluverio
alle sue falde dal lato, che rimira verso Capua, & vien men- ^uSo&P°l
topata da molti antichi : benché l’Autor degli Huomini Uhi- "
T t 2 Ari
(a) Nel lib. 1. de F'eibio Monte