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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

DOI issue:
Fasc. 4
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Colasanti, Arduino: L' esposizione internazionale d'arte decorativa moderna in Torino
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https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0444

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ARTE CONTEMPORANEA

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fers, ha chiara la visione di quello che è
l’organizzazione di tutte le forze dirette a
raggiungere la bellezza, in un paese nel
quale anche le insegne dei negozianti sono
soggette alla tutela delle numerose Società
per Tarte pìibblica.

Nei suoi vasi il Wolfers associa alla
suggestione del colorito, per lo più tenue
e delicatissimo, la novità delle forme tratte
dalla natura. Una volta è un magnifico,
airone che curva improvvisamente il lungo
collo in modo da formare il manico di uria
anfora opalina, tal’altra è un pipistrello che
spiega le sue ali spettrali attraverso un
vaso che sembra fatto di membrane traspa-
renti; spesso sono prismi di lapislazzuli,
rombi di ametiste, piramidi di malachite
che scintillano in mezzo al vetro splen-
dente ; una profusione di ricchezza che, se
il diritto di un posto ragguardevole vicino
a quella pittura che cerca ogni suo effetto
nella sincerità della rappresentazione e
dall’intima vigoria del sentimento nazio-
nale. E le porcellane della Reale fabbrica
di Copenaghen attestano la virtù intellet-
tuale e 1’ atteggiamento psicologico di un
popolo che trae le sue ispirazioni dalla squi-
sita e fine idealità del suo temperamento.

Rivaleggiano quelle ceramiche con i pro-
dotti olandesi della manifattura reale di Ro-
zemburg, se non che qui è l’espressione
di una fantasia più vivace e più ardita,
la quale, mentre cerca nuove forme deco-
rative, immaginando vasi fatti a guisa di
uccelli, di ragni, di locuste, di fiori strani
e stupendi, nelle tenui colorazioni di viola
e di grigio, mette una delicatezza gentile.

Basterebbero quei tondi, quelle coppe,
quelle anfore, quei vassoi, basterebbero le
loro linee e le loro tinte a dimostrare quanto Ronlrand: Vaso in ceramica, Svezia

tesoro di estetici suggerimentipossa sempre (Fotografia E. di Sambuy, Torino

fornire la natura e quali nuove risorse

metta a disposizione dell’artista la chimica moderna; ma la sezione olandese si onora anche
delle porcellane del Labuchere, di quelle del Delft, in cui prevalgono il bianco, il verde e
l’oro, e, soprattutto, delle statuine del Mendes da Costa; si distinguono esse da ogni altra
manifestazione dell’arte da salotto per l’indole plastica e cromatica, e per le impressioni che
l’artista riesce a suscitare con una originalità, la quale trae i suoi motivi dalla vita. Ma questa
vita il Mendes da Costa osserva nei suoi lati più caratteristici, con occhio di caricaturista,
onde esagera gli atteggiamenti per dire di più e modella le sue vecchiette rugose, le sue
donne del popolo dal seno cascante, le sue beghine pettegole e ciarliere con pochi tratti
sommari ed espressivi.

L’Arte. V, 49.
 
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