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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

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[Appendice]: Arte decorativa
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Gatti, Angelo: La scenografia: a propositio di un recente libro
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https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0513

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32

ARTE DECORATIVA

Di poi il lettore è condotto a traverso il
periodo medioevale fino al Rinascimento ed
assiste alla preparazione del dramma sacro
cristiano, misero rimpicciolimento delle inten-
zioni teatrali greche e romane. Lo spirito in-
dagatore del Ferrari gli ha suggerito diverse
supposizioni sulla struttura dei palchi per le
rappresentazioni e sulla decorazione loro, e
merita particolare menzione quanto si riferisce
a questo capitolo, che commenta la raccolta
del D’Ancona nelle Origini del Teatro italiano.

Sopraggiunto il Rinascimento anche al te-
atro si arrecarono le prime'considerevoli muta-
zioni, le quali ebbero il sostegno principale
nello studio della prospettiva lineare, per opera
del Brunelleschi, di Masaccio, del Ghiberti,
di Donatello, di Paolo Uccello, di Pier della
Francesca, del Mantegna, di Leon Battista
Alberti, di Baldasarre Peruzzi, cui fecero se-
guito tutti gli altri maestri dell’arte italiana,
con l’ardore di neofiti, con la costanza di
apostoli, tra i quali emerge il bolognese Se-
bastiano Serbo, trattatista insigne d’architet-
tura e di prospettiva, primo estensore di regole
chiare da applicare alla decorazione scenica.

Ed ecco il teatro del Rinascimento
detronizzare il dramma sacro e trasportare
dalle chiese ai palazzi principeschi il palco-
scenico, su cui incomincia a svolgersi la com-
media nova. L’autore con minuziosa ricerca,
passa in rassegna le Corti di Mantova, di
Ferrara, di Urbino, che, con Milano, Roma,

Bologna, Castel Capuano, ebbero i primi
teatri occasionali per rappresentarvi le pro-
duzioni del Boiardo, i Slip fio siti e la Cas-
sarla dell’Ariosto, la Calandra del Cardinal
Bibbiena, il Tirsi del Castiglione e del Gon-
zaga, nelle quali solennità illustri pittori,
come il Mantegna e Raffaello, dipinsero
tele decorative. E frattanto si perfezionava
la struttura del palcoscenico, si affinavano
i meccanismi per le mutazioni di scena e
per le apparizioni, fiorivano gli accorgi-
menti per illuminare le scene e cresceva
la scienza della prospettiva, specialmente
mercè Niccola Sabbatini da Pesaro (1548-
1631) architetto di Francesco Maria della
Rovere, che fu per allora il più autorevole
architetto e decoratore di teatri, autore d’un
trattato tuttavia tenuto in considerazione.

Da questi iniziatori del teatro moderno, P. Gonzaga : Disegno acquerellato scenografico

(Dagli Annali dei teatri imperiali russi)

B. Galliari?: Disegno acquerellato scenografico
Raccolta Besso, Milano
 
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