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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

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[Appendice]: Arte decorativa
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Gatti, Angelo: La scenografia: a propositio di un recente libro
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https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0515

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34

ARTE DECORATIVA

luce del giorno. Il Gonzaga
ruppe le convenzioni, ossia
cacciò di soglio le vecchie
e loro ne sostituì una nuo-
va, fatta di ardimenti pit-
torici, di toni forti, di lotte
e di vittorie contro la luce
ingannevole dei lumi se-
rali, e vinse definitivamen-
te, perchè ottenne di pro-
curare agli spettatori la
illusione della realtà e seco
trascinò i competitori e di
seguaci.

La scuola bolognese,
sempre conservatasi in pri-
ma linea, riconobbe quale
suo maggior maestro del
periodo neo-classico Domenico Ferri, il quale ebbe il vanto d’essere chiamato in Parigi,
auspice Gioacchino Rossini, a dipingere le scene del Guglielmo Teli. Ivi egli stordì pubblico
e scenografi di Francia con la prepotenza della tecnica poderosa, con la grandiosità delle
composizioni. A lui, straniero, toccò la fortuna di sconfiggere il sistema usato di lunga mano
in Francia per le scene, che dipingevansi ad olio, con inutile spreco di finitezze; a lui il
merito d’aver ivi creato involontariamente una scuola, completando la gloria dell’arte italiana,
cui aveva inneggiato già anche l'Enciclopedia, facendo un confronto malinconico con quanto
producevasi dagli scenografi francesi.

Nello stesso periodo, in Italia e fuori, si acclamavano Francesco Fontanesi, Giovanni
Perego, Alessandro Sanquirico, ed a Bologna primeggiava Antonio Basoli, inventore fecon-
dissimo ed immaginoso, poscia Luigi Martinelli, Francesco Bortolotti, Valentino Solmi e
segnatamente Francesco Cocchi, scenografo di rara erudizione, compositore magnifico sia nel
genere monumentale che nel romantico, e maestro insigne, dal quale procedettero le ultime
espressioni moderne, che hanno avuto l’ultimo più considerevole artefice in Carlo Ferrario.

Arrivato finalmente al periodo odierno, l’autore aggiunge quante notizie gli fu possibile
raccogliere intorno ai più va-
lenti scenografi stranieri, e qui
le notizie adunate, con tanta
cura, le disamine particolareg-
giate e le deduzioni cui giunge
il Ferrari hanno il loro com-
pendio finale negli elenchi de-
gli artisti che composero le
diverse scuole, poscia nell’in-
dice generale, coi richiami
delle rispettive cronologie.

La ricerca generale, che
è lo scopo dell’opera, difficile
di per sè a cagione della per-
dita rapida delle scene che ne
fecero applaudire gli artefici,
è stata raccomandata a sì di-
ligente raccolta di notizie da

G. Ferrari: Principale e fondale

A. Ferri : Bozzetto scenografico. - Proprietà del prof. G. Malagodi
 
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