UN DIPINTO INEDITO DI ANDREA MANTEONA
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Nel dipinto del Redentore invece si può ritenere che il suo nome avesse a figurare
normalmente sul principio dell'orlo inferiore della tela, tanto più se avesse a rimanere
giustificata la circostanza che vi si intravedano tuttora le due lettere I A, riferibili alla
finale in latino del nome di Mantinia.1 Fanno seguito alle medesime, in modo tut-
tora decifrabile chiaramente le lettere P, quindi in maggiori proporzioni C, S, D, D, più
quelle indicanti la data MCCCCLXXXXIII relativa all'anno e da ultimo in piccolissime
Fig. 2 — Andrea Mantegna : il Redentore (dopo il restauro).
Modena. Raccolta del marchese Matteo Campari.
cifre y I A, da interpretarsi per die quinto ianuarii. Che il P sia da interpretare per pinxìt,
0 fiictor, è cosa ovvia; più enimmatiche invece sembrano destinate a rimanere le iniziali
C. S., mentre il D. D. agevolmente si presta ad essere inteso per dono dedit, 0 Domino
dicavit.
Avendo messo alla prova l'acume degli amici per la spiegazione delle lettere C. S.,
mi vennero suggerite per congettura diverse interpretazioni. Al dott. Attilio Schiapa-
relli venne in mente il nome di Cristoforo Scacco, pittore veronese contemporaneo del
Mantegna, cui il medesimo potrebbe avere dedicato il quadro, — per quanto nulla ci
consti di speciali relazioni fra il debole veronese e il potente padovano; — il prof Ales-
1 Non meno di quattro volte ho trovato usata
la forma latina di Mantinia per Mantegna. dal
pittore stesso, vale a dire negli aflreschi della Ca-
mera degli sposi in Mantova, nel Cristo di Cope-
naghen, nella Madonna fra i Santi Gio. Battista e
Maddalena della Galleria Nazionale di Londra e
nella pala appartenente al Principe Trivulzio.
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Nel dipinto del Redentore invece si può ritenere che il suo nome avesse a figurare
normalmente sul principio dell'orlo inferiore della tela, tanto più se avesse a rimanere
giustificata la circostanza che vi si intravedano tuttora le due lettere I A, riferibili alla
finale in latino del nome di Mantinia.1 Fanno seguito alle medesime, in modo tut-
tora decifrabile chiaramente le lettere P, quindi in maggiori proporzioni C, S, D, D, più
quelle indicanti la data MCCCCLXXXXIII relativa all'anno e da ultimo in piccolissime
Fig. 2 — Andrea Mantegna : il Redentore (dopo il restauro).
Modena. Raccolta del marchese Matteo Campari.
cifre y I A, da interpretarsi per die quinto ianuarii. Che il P sia da interpretare per pinxìt,
0 fiictor, è cosa ovvia; più enimmatiche invece sembrano destinate a rimanere le iniziali
C. S., mentre il D. D. agevolmente si presta ad essere inteso per dono dedit, 0 Domino
dicavit.
Avendo messo alla prova l'acume degli amici per la spiegazione delle lettere C. S.,
mi vennero suggerite per congettura diverse interpretazioni. Al dott. Attilio Schiapa-
relli venne in mente il nome di Cristoforo Scacco, pittore veronese contemporaneo del
Mantegna, cui il medesimo potrebbe avere dedicato il quadro, — per quanto nulla ci
consti di speciali relazioni fra il debole veronese e il potente padovano; — il prof Ales-
1 Non meno di quattro volte ho trovato usata
la forma latina di Mantinia per Mantegna. dal
pittore stesso, vale a dire negli aflreschi della Ca-
mera degli sposi in Mantova, nel Cristo di Cope-
naghen, nella Madonna fra i Santi Gio. Battista e
Maddalena della Galleria Nazionale di Londra e
nella pala appartenente al Principe Trivulzio.