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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 19.1916

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Fasc. 2
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Cipolla, Carlo: Ricerche storiche intorno alla chiesa di Santa Anastasia in Verona, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.17336#0161

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RICERCHE STORICHE

INTORNO ALLA CHIESA DI SANTA ANASTASIA IN VERONA

(Continuazione, vedi fase. V-VI, anno 1915)

Altare dello Spirito Santo.

Questo meraviglioso altare del secolo xv fu fabbri-
cato dalla ricca ed illustre famiglia Miniscalchi. La tela
dello Spirito Santo è bellissima opera di Nicola Gioi-
tine Il catino, è dipinto, pare, da Francesco Morone 1
(fig. 21) con un fresco che rappresenta egualmente
la discesa dello Spirito Santo.2

Prima della costruzione del pavimento sorgeva in
questo luogo ali'incirca una cappella dedicata alla San-
tissima Trinità.3 Nel Liber Possessionum, 1420, fol. 147 v
(Arch. Sant'Anastasia) si ha memoria di un dono fatto
« prò dote altaris Trinitatis ».

« Magister Zaninus Merescalcus mercator condam
dni Vianini » * testò probabilmente per la prima volta,
addi 27 aprile 1424, ordinando d'esser sepolto « in
uno monumento sito in claustro ecclesie Sancte Ana-
staxie ».5 Nel testamento 28 agosto 142S rinnovò questa
disposizione, ordinando d'esser deposto « in monu-
mento suo in cimiterio Sancte Anastasie Verone in

1 Fra i benefattori di questo altare, va ricordato Fran-
cesco Morone, il cui testamento, del 15 maggio 1529, tro-
vasi nell'Arch. Not. m. CXXI, n. 281. Lo pubblicai nel-
VArch. Veneto, XXIII, 213. Egli lasciò ai frati di San-
t'Anastasia un ducato d'oro, di 31 grosso, per la celebrazione
di messe funebri « ad altare San l'auli in dieta ecclesia
existens ». Chiamò quali suoi esecutori testamentari « ma-
gnificimi equitem Alexaudrum Guadagninum de Sancto Se-
bastiano Veronese et M. Hieronymum a Libris de Sancto
Paulo ». Non so se nel primo di questi due sia da ricono-
scere Alessandro Guadagni, il famoso scrittore e diplomatico,
cioè il più antico storico della Polonia. Il Morone appar-
teneva alla contrada di San Vitale.

2 Cfr. SlMEONI, Guida, pag. 63.

3 Nel primo sepoltuario (fol. 24) leggesi: « (i)uxta altare
sancte Trinitatis est sepultura Dne Egidie a Legibus, cum
litteris et armis domus. Remota est capello et sepoltura ».
Le ultime parole sono aggiunte di man j del tempo della
costruzione del pavimento.

4 Era ricco ed onorato mercante di panni e di lane,
come apparisce da un suo posteriore testamento in data
13 aprile 1450 (Arch. Not., marzo, XL1I, n. 52) scritto
nel camino del testatore « in platea mercati fori ».

5 Arch. Not. m. XVI, n. 81.

quo proximis diebus est... Vianinus filius unus ». 11
figlio Vianino era morto di peste.1 L'ultimo testamento
del Zanirio ha la data del 17 ottobre 1436.

È una tomba a terra, quella spettante a Zanino :
sta ora un po'celata, e a me era sfuggita. Me la indicò
A. Da Lisca. L'iscrizione è in gotico alquanto affrettato
e dice :

s. zanini de merescal

chis et svorvm heredvm
o

.m. ecce, x ; ;

Più sotto l'arma famigliare.

La data è seguita dal segno finale '. '. fatto in modo
che facilmente può scambiarsi per un secondo X. Così
il Pellegrini (cap. VI) lesse mccccx, e il Torresani
invece mccccxx.

Forse l'anno 1410 indica quello in cui la tomba fu
eseguita, vivente Zanino, al che forse alludono le pa-
role riferite del testamento del 1424.

Pensando alla splendida generosità di Giovannino
Miniscalchi che fece edificare e dotò del suo una cap-
pella nelle Carceri di Verona (1450),2 saremmo ten-

1 Arch. Not. m. XX, 130. Zanino, che afferma d'essersi
arricchito colla mercatura, dice che suo padre Vianino era
originario di Bergamo, « qui fuit de Bergamo ». Ad un'altra
famiglia di certo appartenere il « Magister Andreas Mare-
scalca condam dni Vani (sic) qui fuit de Reco », il quale
testò il 22 maggio 1442 (Arch. Not., m. XXXIV, n. 41).
Mentre maestro Zanino abitava nella contrada di San Be-
nedetto, maestro Andrea soggiornava invece in quella di
Sant'Andrea. Quest'ultimo poi dispose d'esser sepolto nella
chiesa di San Donato a Columòa. Nell'estimo del 1409
(Ant. Arch. Ver.), nella contrada di San Benedetto non
comparisce nessuno della famiglia Miniscalchi ; ma in quello
del 1418 (f. 61) abbiamo il nostro «Magister Zaninus Ma-
rescalca, qui fuit de Bergami, condam Vanini», coll'estimo
veramente ricchissimo di L. 7 e soldi 15. Della famiglia
Miniscalchi di Sant'Andrea, nell'estimo 1409 (f. Ilj, trovo
un maestro Cipriano con lire o, soldi 16, che ricomparisce in
quello del 1418 ff. 9) con soldi 9. In quest'ultimo estimo
viene registrato anche un maestro Cipriano Merescalco (con
lire 3 e soldi 5 d'estimo) « hospes ad Capellum ».

2 Luigi Cristofoletti, La cappella dei carcerati, arti-
 
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