BELTRAMINO DA BOLOGNA
PITTORE DEL TRECENTO
Di Beltrame, o Beltramino di Guglielmo da Bologna non si conosce alcuna pittura,
ma sappiamo che aveva disegnato il ritratto del noto rimatore bolognese. Nicolò
Malpigli,1 con tanta naturalezza e somiglianza, che questi in sua lode scrisse il seguente
sonetto:
Eiusdem carmina prò Beltramino pictore.
Beato, o sacro e divo ingegno et arte,
che mitte ai tuo' seguaci in man el stile
per trar naturalmente un uom in carte,
o qualunque animai uman più vile.
Qui giù tra noi per sempiterno farte
dal ciel scendesti, e dal bel coro umile,
el qual compiutamente al mondo ornarte,
Beltram mio, volse, nobile e gentile.
Però il tuo vago e naturai disegno
cura la vera umbra d'està mia figura
in terra fanno il tuo chiar nome e degno.
Chi vide mai più naturai pittura,
qual mai sì pellegrino et alto ingegno?
Ben pose il cielo in farti ogni sua cura.
Secondo l'enciclopedia di Pietro Zani,2 Beltrame, o Beltramino da Bologna fiorì nel
1431, e morì l'anno 1455. Non so dove gli abbia trovate queste notizie; ma non mi sem-
brano esatte, a meno che non voglia ammettersi che siano vissuti due pittori bolognesi
di nome Beltrame.
Trovo nei processi e nelle sentenze presso questo Archivio di Stato 3 che Beltrame
figlio di Maestro Guglielmo pittore nell'agosto del 1369 ebbe una questione sulla seli-
ciata di S. Francesco, in tempo di mercato, con Ghilino del fu Grimaldo Pagani di Vari-
gnana, che con una stanga di legno lo colpì gravemente nelle braccia e nel fianco sinistro.
Il 19 settembre fu dal pittore Beltrame presentata la denuncia al giudice dei maleficj
Giovanni Ovelarj di Padova, che per due volte fece citare a Bologna e a Varignana l'ag-
gressore; ma Ghilino non si presentò, e fu bandito il 20 ottobre, condannandolo a lire 175
di ammenda.
Ma circa un anno dopo, cioè il 31 ottobre 1370 Beltramino perdonava al suo aggressore
l'offesa ricevuta, e chiedeva che fosse cancellato il bando di lire 175, a cui era stato condan-
nato Ghilino.4 Il documento che ci fa conoscere altri particolari della vita d'un pittore
bolognese quasi ignoto, parmi che meriti d'essere pubblicato:
1 V. per le notizie e le rime del Malpigli i Rima-
tori Bolognesi del Quattrocento. (Bologna, 1908,
pp. 1-73) e Le rime del codice Isoldiano (Bologna,
IO 13, voi. II, p. 28) da me pubblicate.
2 Voi. IV, p. 138.
3 Vecchio Registro n. 456. Nuovo Registro
n. 913 (sett. e ott. T369.).
4 Arch. notarile. Pog. Giovanni Angelelli,
Prot. X, c. 731-.
L'Arte. xix, 21
PITTORE DEL TRECENTO
Di Beltrame, o Beltramino di Guglielmo da Bologna non si conosce alcuna pittura,
ma sappiamo che aveva disegnato il ritratto del noto rimatore bolognese. Nicolò
Malpigli,1 con tanta naturalezza e somiglianza, che questi in sua lode scrisse il seguente
sonetto:
Eiusdem carmina prò Beltramino pictore.
Beato, o sacro e divo ingegno et arte,
che mitte ai tuo' seguaci in man el stile
per trar naturalmente un uom in carte,
o qualunque animai uman più vile.
Qui giù tra noi per sempiterno farte
dal ciel scendesti, e dal bel coro umile,
el qual compiutamente al mondo ornarte,
Beltram mio, volse, nobile e gentile.
Però il tuo vago e naturai disegno
cura la vera umbra d'està mia figura
in terra fanno il tuo chiar nome e degno.
Chi vide mai più naturai pittura,
qual mai sì pellegrino et alto ingegno?
Ben pose il cielo in farti ogni sua cura.
Secondo l'enciclopedia di Pietro Zani,2 Beltrame, o Beltramino da Bologna fiorì nel
1431, e morì l'anno 1455. Non so dove gli abbia trovate queste notizie; ma non mi sem-
brano esatte, a meno che non voglia ammettersi che siano vissuti due pittori bolognesi
di nome Beltrame.
Trovo nei processi e nelle sentenze presso questo Archivio di Stato 3 che Beltrame
figlio di Maestro Guglielmo pittore nell'agosto del 1369 ebbe una questione sulla seli-
ciata di S. Francesco, in tempo di mercato, con Ghilino del fu Grimaldo Pagani di Vari-
gnana, che con una stanga di legno lo colpì gravemente nelle braccia e nel fianco sinistro.
Il 19 settembre fu dal pittore Beltrame presentata la denuncia al giudice dei maleficj
Giovanni Ovelarj di Padova, che per due volte fece citare a Bologna e a Varignana l'ag-
gressore; ma Ghilino non si presentò, e fu bandito il 20 ottobre, condannandolo a lire 175
di ammenda.
Ma circa un anno dopo, cioè il 31 ottobre 1370 Beltramino perdonava al suo aggressore
l'offesa ricevuta, e chiedeva che fosse cancellato il bando di lire 175, a cui era stato condan-
nato Ghilino.4 Il documento che ci fa conoscere altri particolari della vita d'un pittore
bolognese quasi ignoto, parmi che meriti d'essere pubblicato:
1 V. per le notizie e le rime del Malpigli i Rima-
tori Bolognesi del Quattrocento. (Bologna, 1908,
pp. 1-73) e Le rime del codice Isoldiano (Bologna,
IO 13, voi. II, p. 28) da me pubblicate.
2 Voi. IV, p. 138.
3 Vecchio Registro n. 456. Nuovo Registro
n. 913 (sett. e ott. T369.).
4 Arch. notarile. Pog. Giovanni Angelelli,
Prot. X, c. 731-.
L'Arte. xix, 21