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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 19.1916

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Fasc. 3
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Cipolla, Carlo: Ricerche storiche: Intorno alla chiesa di Santa Anastasia in Verona, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.17336#0280

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RICERCHE STORICHE

INTORNO ALLA CHIESA DI SANTA ANASTASIA IN VERONA

(Continuazione e fine, vedi fase. II)

II.

L'ancona di Giovanni Moronzon.

È opportuno dar qui un sunto del manoscritto che conserva
le notizie che intorno all'ancona di Giovanni Moronzon ci
sono pervenute.

Nell'archivio privato del conte Alberto Serego in Verona
si conserva un fascicolo cartaceo di 24 carte, delle quali tre
bianche. I.e altre 21 sono state scritte di mano del sec. xv
e contengono: documenti che attengono alle divergenze scop-
piate fra Cortesia Serego e Giacomo Moronzon intagliatore
di Venezia, rispetto all'ancona destinata all'aitar maggiore.
I documenti sono parecchi, ma non basta a chiarirci pienamente
intorno allo svolgimento e all'esito della lite. Ma ciò a noi
poco interessa: quello che a noi importa è quanto si riferisce
all'esecuzione dell'ancona.

Al f. 1 recto, in alto, una mano del sec. xv scrisse questa
notazione archivistica: « C. 46, m. 2, n. 1, cioè: Coìto (= palchet-
to, tiretto) 46, marzo 2, numero 1. Sulla stessa pagina leggesi
scritta del sec. xv la didascalea: « Processus ni. Jacobi Moron-
zoni contra Sp. d. Cortesiam », alle quali parole altra mano del
secolo xvii fece seguire queste altre: «prò asserta mercede an-
cone S. Petn Martiiis in Verona ». Lo stesso pensiero fu ivi
espresso anche da mano del sec. xvi, in lingua italiana, dove
per altro si parla non di un'ancona, ma di una pala.

Dei documenti raccolti in questo opuscolo dò un breve
riassunto, in corrispondenza allo scopo delle presenti ricerche.

Vivi ringraziamenti debbo al co. Alberto Serego, che con
grande e rara cortesia mi aperse il suo archivio, ricco di
carte storicamente importanti.

11 documento comincia: «Jesus Christus. In Christi nomine
anno nativitatis eiusdem Domini MDCCCCXL tertio, indicionc
VI die mercurii XIIIJ0 augusti, de mane.

Pro magistro Jacobo Moronzono de Venetiis intaiatore re-
latio. Angelinus teotonicus de Sancto Salvano, viator, re-
tulit mini notarlo se heri presentasse in villa Cuc.he domino
Cortesia de Seratico militi personaliter litteras magnifici
potestatis continentes citationem contra eundem dominimi
Cortesiam prò die hodierna.

Addì 14 agosto 1443 fu citato nella villa Cucca, per ordine
del podestà, Cortesia Serego, milite, la cui lite si svolse il
21 presso la Camerlengaria di Verona. Litigava Cortesia sud-
detto « contra magistrum Jacobum Moronzonum intaiatorem
de Venetiis, » il quale non aveva consegnata « anconam S. Petri
Martiris ad festa Pascalis Resurrectonis preterita ». Maestro
Giovanni rispose parlando dei suoi crediti, appellandosi ai
patti del 1437, e al contratto stipulato l'ultimo febbraio 1442
a Vicenza, tra Cortesia de Serego e Jacomo Moronzon, al quale
era unita la nota delle spese. Nella petizione di maestro Ja-
como presentata davanti al vicario, si leggono alcune indi-
cazioni: « Conciosiachè dal 1437 a di nove ottobre in Verona
io ditto Jacomo me convegnisse et accordasse cum lo egregio
e nobil cavaliere miser Cortesia de Serego de doversi dar fatta
e compida una ancona per l'aitar grande per gesia de S. Nestasia
de Verona, secondo la mostra de un mio disegno da presio,
condition, ubligatiom apar li ditto nostri patti scritti de vo-
lontà de la parte, i quali per el ditto miser Cortesia non fo
osservado come chiaro veder se po e per caso che da po' i
diti patti passado fo un certo tempo vegliando io ditto Jacomo
da Verona me aretrovai a Vicenza insieme con el ditto miser
Cortesia, corno (sic) el qual remasi d'acordo a che tempo io
lu dovea dar fatta e compida la detta sua ancona...» Cortesia
volea farsi pagare le spese del viggio per recarsi a Venezia,
dove si recò per sollecitare l'artista. All'istanza segue il testo
completo dei citati patti del 9 ottobre 1437 in Verona, i quali
accennando a correzione anteriore, che resta annullata, fra
maestro Jacomo e Cortesia Serego. Dal documento trascrivo
alcuni brani: « ... come io Jacomo soprascripto die dar una an-
cona d'altaro, intaiado, dorado, inpenta e compizada e fatta
a tutte mie spese, segondo la forma e modo de uno mio disse-
gno, la quale ancona die esser messa suso l'altaro de S. N'estasia
de Verona: e quella prometto de dar compida per tutto ottu-
brio dei vegnir de 1438, atendendomi al soprascripto miser
Cortesia mandarmi questa Pasqua de la Rcsurection in Ve-
nesia due. 40 d'oro e abiando io Jacomo i ditti dinari...« Ja*
conio abbia per suo completo pagamento 425 ducati d'oro ». An-
cora il ditto miser Cortesia è contento che mi Jacomo fazar
redorar alcuni intagi per modo che li stia ben per casoni che
 
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