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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 19.1916

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Fasc. 2
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Frizzoni, Gustavo: Un dipinto inedito di Andrea Mantegna nella Galleria Campori di Modena
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https://doi.org/10.11588/diglit.17336#0114

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68

GUSTAVO FRIZZONI

Sandro Luzio di Mantova avrebbe suggerito: Cum suis, il prof. Lionello Venturi l'espres-
sione pietosa di: Charitate sua.

Mentre a quest'ultima io sarei inclinato a dare la preferenza, è ovvio che rimane
tuttora aperto il campo ad ulteriori congetture.

Rimangono in fine da rilevare le leggiere traccie di una iscrizione a lettere d'oro sul
libro che tiene fra le mani il Redentore. Furono queste equamente interpretate dal sul-
lodato prof. Luzio nei termini: Ego sum; nolite timere, corrispondenti precisamente al

passo del Vangelo, quale si riscontra
in S. Luca XXIV, 36.

Se ci domandiamo ora da dove
può essere provenuta in origine
l'operadi che si ragiona, non sap-
piamo rispondere altrimenti che con
la parola: mistero.

Consultata la pubblicazione più
importante e più comprensiva fra
quante intorno al Mantegna vennero
alla luce fin qui, che è indubbia-
mente quella effettuata in un pode-
roso volume dal dott. Kristellcr di
Berlino, dove si trovano ampiamente
descritte le opere eseguite dall'arti-
sta, non vi trovai indizi atti a since-
rarci della identità di un dipinto con
quello ch'ebbi la fortuna di scoprire.

Tuttavia nell'elenco delle opere
perdute o d'ignota dimora ne sta re-
gistrata una, la quale, pel soggetto
così come viene accennato, se non
altro, potrebbe eventualmente corri-
spondere al nostro quadro. TI Kris-
teller ne ebbe notizia a mezzo di un
articolo che trovò pubblicato in un
periodico che soleva vedere la luce
Fig. 3 — Andrea Mantegna: Madonna in gloria e Santi. a Perugia in anni passati, sotto il ti-
Milano, Raccolta Triviilzio. — (Fot. Anderson). tolo di: Giornale di Erudizione Arti-

stica, cessato coll'anno 1877.
Nel volume VI dello stesso anno 1877 il direttore del periodico, prof. Adamo Rossi
pubblicò dei Documenti sulle requisizioni dei quadri fatte a Perugia dalla Francia ai tempi
della repubblica e dell' impero napoleonico. Fra questi viene citato un quadro rappresentante
un Salvatore, del Mantegna. Stava conservato in origine nella chiesa di San Pietro
in Perugia e veniva destinato con altri alla Pinacoteca del Museo Capitolino, essendo
Conservatore del medesimo certo Tofanelli. Mentre poi in appresso veniva disposto che
fossero da rimandare a Perugia tutti i quadri, che si possono restituire senza guastare la
collezione, (in data 25 marzo 1914), come era detto testualmente, sta il fatto, quale risulta
da ulteriori documenti, che i dipinti stessi in ultima analisi rimasero in Campidoglio.
Se non che oggidì invano si cercherebbe in detto Musco un dipinto qualsiasi, che in qualche
modo si potesse mettere in relazione coll'arte del Mantegna.

L'indicazione contenuta nell'articolo citato d'altronde ha un valore molto relativo,
non essendo altrimenti possibile ora verificare se il dipinto rappresentante il Salvatore
fosse indubbiamente di mano del Mantegna, come lo è ad evidenza quello ora posse-
duto dal venturoso patrizio modenese.
 
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