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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 19.1916

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Fasc. 2
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Frizzoni, Gustavo: Un dipinto inedito di Andrea Mantegna nella Galleria Campori di Modena
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https://doi.org/10.11588/diglit.17336#0115

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UN DIPINTO INEDITO DJ ANDREA MANTEGNA

69

In quale periodo della vita dell'artista vada collocata l'opera risulta non meno per
l'aspetto della medesima, che per la data appostavi. Va noverata ciò è a dire fra le opere
della sua età matura, correndo l'anno sessantesimo terzo di sua vita. In quel tempo egli
aveva appena dato termine alla più vasta delle sue imprese pittoriche, v. a. d. al gran-
dioso e magnifico fregio rappresentante il trionfo di Giulio Cesare, già nel palazzo di San
Sebastiano in Mantova, e ora nella r. galleria di Hampton Court in Inghilterra, opera
che gli era costata ben parecchi anni di as-
siduo lavoro.

Infaustamente deturpata questa ultima
per lo passato da un imprudente ristaura-
tore, per cui rimase intaccato in modo grave
il delicato processo a tempera tenuto dal-
l'autore, la nostra figura di Redentore può
trovare più opportuno termine di confronto
in una opera eseguita collo stesso sistema,
quale è la maestosa pala, già in S. Maria in
Organis a Verona, ora nel palazzo Trivulzio
in Milano. Egualmente dipinta a tempera,
sulla tela, appartiene alla stessa fase dello
sviluppo del pittore, essendo stata compita
solo quattro anni più tardi (datata quale è
del 1497). Le teste dei Santi, nel loro concet-
to, largo e grandioso, s'accordano bene con
quella del nostro Redentore; fermandoci anzi
su quella del San Giovanni Battista vi si scor-
gerà una sensibile somiglianza con la nostra,
fin anco nel modo di'accentuare le linee dei
muscoli del collo e della clavicola.

Nello stesso tempo piacemi porgere come
termine di confronto l'imagine della figura
del Cristo dolente nel quadro passato nella
Pinacoteca reale di Copenhagen (fig. 4); dove
si vorrà notare la corrispondenza nella for-
ma della testa alquanto larga e bassa in alto,
non che nella modellatura della fronte e del Fis- 4 — Andrea Mantegnai : Cristo sul sarcofago,
collo, come si viene collegando alle spalle. Copenhagen, Pinacoteca Reale.

Opere insigni tutte, come quelle che qua-
lificano l'artista sempre eguale a sè stesso per la classica plasticità improntata a quanto
si è assunto rappresentare e per la forza e l'austerità dispiegata nella espressione del
carattere.

Gustavo Frizzoni.

P. S. — Dopo quanto già era stato stampato, il recente furto perpetrato nella chiesa di San Pietro
in Perugia mi richiama alla mente che il sedicente Salvatore del Mantegna, non è altro che il Porta-
croce citato da Adolfo Venturi nella sua Storia dell'Arte. Italiana (voi. VII, parte III, pag. 1112) come
copia d'ignoto dall'originale di Gio. Frane. Maineri, — che non ha nulla a che fare quindi col nostro
quadro. G. F.
 
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