i66 CORRADO RICCI
II.
Una terza grande statua, in bronzo, di Sisto V si vede in alto nella facciata del
Palazzo Civico di Fermo.
Amico Ricci, trattando di Sebastiano Sebastiani, scrisse: « Diremo che sua o di altro
allievo o compagno del Calcagni sia la statua del Pontefice Sisto V, in metallo, che ri-
mane sopra l'ingresso del Palazzo Comunale
di Fermo. Questa, secondo un manoscritto, si
suppone lavoro di un Francesco Sansovino
Baldi, ma chi fosse costui, che dicesi scultore
e gettatore di metalli, lo ignoriamo ».'
Ora l'opera non è, per nessun conto, da
assegnare alla scuola recanatese, bensì (con
lieve correzione del nome dato dal mano-
scritto) ad Accursio Baldi da Monte San Sa-
vino, al quale fu commessa nella primavera
del 1588 2 e ch'egli compì nel 1590 insieme
ad un busto del giureconsulto perugino Marco
Antonio Severo, primo insegnante di Diritto
nella Università fermana risorta per merito
appunto di Sisto V.5 Il Ricci aggiunge ancora:
« Prosieguo a narrare il Ms. citato, che dallo
scalpello di Francesco sortisse il marmoreo
monumento eretto ad Orazio Brancadoro da
Paolo suo fratello, che rimane presso la porta
maggiore del nuovo Duomo di Fermo, ed è
opera pregiata assai », ma è chiaro che il Ca-
talani, autore del ms., aveva confuso col ri-
Fermo - statua <ii bronco di Sisto v cordo o busto di Marco Antonio Severo, essendo
di Accursio Baldi Sansovino. — (Fot. Del Papa). invece il monumento del Brancadoro lavoro dei
due scultori veneti Vittoria e Contini.4 Singo-
lare è poi la notizia che « per formare la statua di Sisto V furono lu e moltissime monete
antiche, che nel 1548 si trovarono dentro diecisette urne di terracotta scavate alle falde
del così detto Girone che fu l'antica fortezza ».s
1 Memorie cit., II, pag. 64. — Anche a Grotta- septingentos de paoli X prò scutis; quoci habnit
mare in una nicchia esterna del teatro dell'Arancio, D. Taddeus statnarius, qui fecit statuam praefati
nel vecchio incasato, si vede una statua di Sisto V, S. D. N. in urbe prout in instrumento conventio-
ina fu eretta per deliberazione di quella Comunità nis factae cum populo romano ». Quest'ultima al-
nel 1794. Giuseppe Speranza, Guida di Grottamare lusione del documento riguarda, come vedremo,
(Ripatransone, 1889), p. 85; Alceo Speranza, I.a la statua di Sisto V fatta in Roma da Taddeo Lan-
caratteristìoa figura di Papa Sisto V nel Picenum, dini e collocata in Campidoglio.
X (Roma, 1913), p- 168. 3 Vincenzo Curi, Guida storica e artistica della
2 Gaetano De Minicis, Statua del Pontefice Si- città di Fermo (Fermo, 1864), pag. 50; Filippo Raf-
sto V nel prospetto del palazzo comunale di Fermo faelli, Guida artistica di Fermo (Fermo, 1889), pa-
ne L'album, VII (Roma, 1841) fase. 45, pag. 358. gina 36. Che Accursio Baldi gettasse il busto del
Egli cita « le risoluzioni del Consiglio fermano Severo fu stabilito dal Consiglio fermano nella tor-
tenuto per tale negozio ne' giorni 11 marzo, 8 nata del 2 giugno 1590.
aprile, 26 settembre e 27 novembre 1588. Si ap- 4 Curi, Guida cit., pag. 51; Raffaelli, Guida
prende da queste che Accursio Baldi Sansovino ri- cit., pag. 37.
chiese: Pro eius labore et praecio scutos mille, et 5 Amico Ricci, Memorie cit., II, pag. 85.
II.
Una terza grande statua, in bronzo, di Sisto V si vede in alto nella facciata del
Palazzo Civico di Fermo.
Amico Ricci, trattando di Sebastiano Sebastiani, scrisse: « Diremo che sua o di altro
allievo o compagno del Calcagni sia la statua del Pontefice Sisto V, in metallo, che ri-
mane sopra l'ingresso del Palazzo Comunale
di Fermo. Questa, secondo un manoscritto, si
suppone lavoro di un Francesco Sansovino
Baldi, ma chi fosse costui, che dicesi scultore
e gettatore di metalli, lo ignoriamo ».'
Ora l'opera non è, per nessun conto, da
assegnare alla scuola recanatese, bensì (con
lieve correzione del nome dato dal mano-
scritto) ad Accursio Baldi da Monte San Sa-
vino, al quale fu commessa nella primavera
del 1588 2 e ch'egli compì nel 1590 insieme
ad un busto del giureconsulto perugino Marco
Antonio Severo, primo insegnante di Diritto
nella Università fermana risorta per merito
appunto di Sisto V.5 Il Ricci aggiunge ancora:
« Prosieguo a narrare il Ms. citato, che dallo
scalpello di Francesco sortisse il marmoreo
monumento eretto ad Orazio Brancadoro da
Paolo suo fratello, che rimane presso la porta
maggiore del nuovo Duomo di Fermo, ed è
opera pregiata assai », ma è chiaro che il Ca-
talani, autore del ms., aveva confuso col ri-
Fermo - statua <ii bronco di Sisto v cordo o busto di Marco Antonio Severo, essendo
di Accursio Baldi Sansovino. — (Fot. Del Papa). invece il monumento del Brancadoro lavoro dei
due scultori veneti Vittoria e Contini.4 Singo-
lare è poi la notizia che « per formare la statua di Sisto V furono lu e moltissime monete
antiche, che nel 1548 si trovarono dentro diecisette urne di terracotta scavate alle falde
del così detto Girone che fu l'antica fortezza ».s
1 Memorie cit., II, pag. 64. — Anche a Grotta- septingentos de paoli X prò scutis; quoci habnit
mare in una nicchia esterna del teatro dell'Arancio, D. Taddeus statnarius, qui fecit statuam praefati
nel vecchio incasato, si vede una statua di Sisto V, S. D. N. in urbe prout in instrumento conventio-
ina fu eretta per deliberazione di quella Comunità nis factae cum populo romano ». Quest'ultima al-
nel 1794. Giuseppe Speranza, Guida di Grottamare lusione del documento riguarda, come vedremo,
(Ripatransone, 1889), p. 85; Alceo Speranza, I.a la statua di Sisto V fatta in Roma da Taddeo Lan-
caratteristìoa figura di Papa Sisto V nel Picenum, dini e collocata in Campidoglio.
X (Roma, 1913), p- 168. 3 Vincenzo Curi, Guida storica e artistica della
2 Gaetano De Minicis, Statua del Pontefice Si- città di Fermo (Fermo, 1864), pag. 50; Filippo Raf-
sto V nel prospetto del palazzo comunale di Fermo faelli, Guida artistica di Fermo (Fermo, 1889), pa-
ne L'album, VII (Roma, 1841) fase. 45, pag. 358. gina 36. Che Accursio Baldi gettasse il busto del
Egli cita « le risoluzioni del Consiglio fermano Severo fu stabilito dal Consiglio fermano nella tor-
tenuto per tale negozio ne' giorni 11 marzo, 8 nata del 2 giugno 1590.
aprile, 26 settembre e 27 novembre 1588. Si ap- 4 Curi, Guida cit., pag. 51; Raffaelli, Guida
prende da queste che Accursio Baldi Sansovino ri- cit., pag. 37.
chiese: Pro eius labore et praecio scutos mille, et 5 Amico Ricci, Memorie cit., II, pag. 85.