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CORRADO RICCI
d'architettura, e delle misure e centine fatte d'ogni membro et aggetto, come anco del
tempo perduto intorno a' muratori ». Nè si dica che, i muratori o stuccatori essendo stati
pagati a parte, nulla spetta a lui. Essi sono « pagati de l'opere manuali loro, e non
dell'invenzione et ordine, perchè gli architetti non si pagano per murare ». E continua:
« Però io voglio che '1 Bologna stimi
anche questo, se sarà convenevole ;
nè mi curo che il sig. Saracini dica,
che un tale ha fatto quel getto, e che
io non so colare: nè anco gli archi-
tetti sanno murare nè murano, anzi
quando lo facessino, cadrebbero in
indignità e dal arte loro ». All'osser-
vazione poi ch'egli aveva bensì mo-
dellati i due angeli, ma non li aveva
fusi, replica in questo modo: « Nè
Donatello, nè quei della Robbia,
tanto famosi scultori, sono men
chiari per non saper cuocere senza
i fornaciai l'opre loro: a Giambolo-
gna, per non dir di tutt'altri, si to-
glie adunque il pregio della eccel-
lenza, poiché non egli, ma un frate
di S. Marco (fra Domenico Porti-
giani) getta tutte le sue figure e
bassirilievi ? Dunque il vanto è loro?
Ma in quella guisa che '1 sonatore
da Bergamo alla sua comunanza e
cittadinanza dopo l'essersi arrostato
et affannato un pezzo ad alzare i
mantici disse, affacciatosi prima ad
una buca de l'organo: o miei signori
fradei mande' su un oter che tochi i
Mei [i tasti], che mi non sono se non
di drè via. Ma che cerco io esempli
di fuori de l'arte? Il frate medesimo
non è molto che, chiamato da Sua
Santità, andò a Roma in furia con
garzoni e masserizie atte al suo ma-
gistero; dovechè il Papa raccoltolo
graziosamente gli disse che inteso
la sua fama haveva mandato per
lui, e che voleva gli facessi alquante
statue di bronzo in S. Pietro: al
Siena - Altare della chiesa dell'Ospedale di S. Maria della Scala. che rispose liberamente il maestro
Angelo in bronzo di Accursio Baldi. - (Fot. Grassi). frate; che eg1j non sapeva Aggeg-
giare, nè faceva statue, ma che get-
tava di bronzo le fatte da altri, e particolarmente quelle di Giov. Bologna tanto nomi-
nato: talché ambidue rimasono (per dir così, s'egli è lecito) uccellati, ma il tordo fu il
frate che vi messe il tempo e 30 scudi del suo ». Continua dicendo che se il Mecherino
aveva lavorato per meno, si do\eva tener conto del «gran divario da quello a questo
secolo 0 tempo; perocché quello che allora valeva uno hoggi vai venti » (lamentarla,
CORRADO RICCI
d'architettura, e delle misure e centine fatte d'ogni membro et aggetto, come anco del
tempo perduto intorno a' muratori ». Nè si dica che, i muratori o stuccatori essendo stati
pagati a parte, nulla spetta a lui. Essi sono « pagati de l'opere manuali loro, e non
dell'invenzione et ordine, perchè gli architetti non si pagano per murare ». E continua:
« Però io voglio che '1 Bologna stimi
anche questo, se sarà convenevole ;
nè mi curo che il sig. Saracini dica,
che un tale ha fatto quel getto, e che
io non so colare: nè anco gli archi-
tetti sanno murare nè murano, anzi
quando lo facessino, cadrebbero in
indignità e dal arte loro ». All'osser-
vazione poi ch'egli aveva bensì mo-
dellati i due angeli, ma non li aveva
fusi, replica in questo modo: « Nè
Donatello, nè quei della Robbia,
tanto famosi scultori, sono men
chiari per non saper cuocere senza
i fornaciai l'opre loro: a Giambolo-
gna, per non dir di tutt'altri, si to-
glie adunque il pregio della eccel-
lenza, poiché non egli, ma un frate
di S. Marco (fra Domenico Porti-
giani) getta tutte le sue figure e
bassirilievi ? Dunque il vanto è loro?
Ma in quella guisa che '1 sonatore
da Bergamo alla sua comunanza e
cittadinanza dopo l'essersi arrostato
et affannato un pezzo ad alzare i
mantici disse, affacciatosi prima ad
una buca de l'organo: o miei signori
fradei mande' su un oter che tochi i
Mei [i tasti], che mi non sono se non
di drè via. Ma che cerco io esempli
di fuori de l'arte? Il frate medesimo
non è molto che, chiamato da Sua
Santità, andò a Roma in furia con
garzoni e masserizie atte al suo ma-
gistero; dovechè il Papa raccoltolo
graziosamente gli disse che inteso
la sua fama haveva mandato per
lui, e che voleva gli facessi alquante
statue di bronzo in S. Pietro: al
Siena - Altare della chiesa dell'Ospedale di S. Maria della Scala. che rispose liberamente il maestro
Angelo in bronzo di Accursio Baldi. - (Fot. Grassi). frate; che eg1j non sapeva Aggeg-
giare, nè faceva statue, ma che get-
tava di bronzo le fatte da altri, e particolarmente quelle di Giov. Bologna tanto nomi-
nato: talché ambidue rimasono (per dir così, s'egli è lecito) uccellati, ma il tordo fu il
frate che vi messe il tempo e 30 scudi del suo ». Continua dicendo che se il Mecherino
aveva lavorato per meno, si do\eva tener conto del «gran divario da quello a questo
secolo 0 tempo; perocché quello che allora valeva uno hoggi vai venti » (lamentarla,