GIUSEPPE FIOCCO
ci rivelano una tempra di pittore non dispregevole,
ce ne dimostrano anche la primitività.
Nè appare improbabile che col variar delle
influenze, e col progredire delle forme si sia rin-
vigorita 1' arte del pittore, se conviene dare a
lui la grande Sacra Conversazione del Museo di
Glasgow (fig. 36).1 troppe volte, e sempre invano
discussa, in cui ritorna il tipo della Vergine di
Dublino, e suonano ai piedi del trono gli stessi
angeli del Santacroce di S. Silvestro e del quadro
irlandese dell'Oliverio innanzi ricordato. Alla so-
lita bottega accenna poi, non senza significazione
Kg. 35 - Alessandro Oliverio: Madonna e Bambino
Venezia, Palazzo Reale - (Fot. Naya).
il pappagallo come sempre messo in mostra chia-
ramente sul primo gradino del trono; e ad una
sempre crescente influenza di Giambellino il sen-
timentale San Sebastiano, quasi calcato con la
solita disinvoltura nel plagio, propria della scuola,
sopra quello della celebre pala di S. Giobbe, e
l'abbondono entusiasta alla letizia dei suoni degli
angeli musicanti. Una larghezza nuova, un'ab-
bondanza di forme e di paesaggio piacevolissima
vivifica la scena, e sarebbe terminare nel modo
più onorifico e degno la trattazione sui Santacroce
se si potesse sicuramente attribuire alla prolifica
1 Art Gallerv, n. 88; Catalogo, 1911, p. 19. Gran tavola data
a scuola di Giambellino. Molte affinità di colore e di fare
con questo dipinto ha il preteso ritratto del Sodoma agli
Uffizi.
scuola bergamasca quest'opera notevole. Certo è
già grande onore per essa aver alimentato nel-
l'Oliverio, tanto simile per l'appassionato dipin-
gere a Domenico Mancini, quell'ardore giorgio-
nesco, quel fiammeggiar di colori che tanto lo
solleva dalla virtuosità merciaiuola di tutti i
Santacroce.
X
Fig. 36 - Alessandro Oliverio: Sacra Conversazione
Glasgow, Art Gallery.
III.
APPENDICE: Catalogo delle opere.
Elenco delle opere dei maestri da Santacroce e
della loro scuola, distribuite per autori e per
luoghi.
FRANCESCO DI SIMONE.
Bergamo.
Accademia Carrara: N. 102. Annunciazione.
Firmata: « Franciscus de Santa Crucis fecit, 1504 ».
Già a Spino (cfr. Crowi; e Cavalcaseli^, The
Painting in North ltaly, ed. Borenius, 1912, III,
439-40). Acquistata dalla Galleria Bergamasca
nel 1868. — Fot. Alinari, n. 16.896, e nostra ri-
produzione.
N. 10.1. S. Giacomo (o Redentore) in veste da
pellegrino fra SS. Giov. Battista e Alessandro.
Firmata: « MDVI. Francesco de Simon de San-
tacroce ». Già a Lcprenno, poi race. Noli, quindi
Accademia. (Cfr. A. Angelini, Ross. d'Arte, 1909,
con riproduzione, p. 192; C. Ricci, Elenco dei
quadri dell'Acc. Carrara, Bergamo, 1912, pag. 22:
Cavalcaseli^:, op. loc. cri., pag. 441).
N. 103. Incoronazione, lunetta; da S. Alessandro
della Croce di Bergamo.
Berlino.
Friedrich Museum: N. 22. Adorazione dei Magi,
imitata da quella del Mantegna (?) Ashburton,
ora Philadelphia, U. S. A. Coli. Johson {Catalogo,
1906, pagg. 352-3). Nella copia manca solo il
ci rivelano una tempra di pittore non dispregevole,
ce ne dimostrano anche la primitività.
Nè appare improbabile che col variar delle
influenze, e col progredire delle forme si sia rin-
vigorita 1' arte del pittore, se conviene dare a
lui la grande Sacra Conversazione del Museo di
Glasgow (fig. 36).1 troppe volte, e sempre invano
discussa, in cui ritorna il tipo della Vergine di
Dublino, e suonano ai piedi del trono gli stessi
angeli del Santacroce di S. Silvestro e del quadro
irlandese dell'Oliverio innanzi ricordato. Alla so-
lita bottega accenna poi, non senza significazione
Kg. 35 - Alessandro Oliverio: Madonna e Bambino
Venezia, Palazzo Reale - (Fot. Naya).
il pappagallo come sempre messo in mostra chia-
ramente sul primo gradino del trono; e ad una
sempre crescente influenza di Giambellino il sen-
timentale San Sebastiano, quasi calcato con la
solita disinvoltura nel plagio, propria della scuola,
sopra quello della celebre pala di S. Giobbe, e
l'abbondono entusiasta alla letizia dei suoni degli
angeli musicanti. Una larghezza nuova, un'ab-
bondanza di forme e di paesaggio piacevolissima
vivifica la scena, e sarebbe terminare nel modo
più onorifico e degno la trattazione sui Santacroce
se si potesse sicuramente attribuire alla prolifica
1 Art Gallerv, n. 88; Catalogo, 1911, p. 19. Gran tavola data
a scuola di Giambellino. Molte affinità di colore e di fare
con questo dipinto ha il preteso ritratto del Sodoma agli
Uffizi.
scuola bergamasca quest'opera notevole. Certo è
già grande onore per essa aver alimentato nel-
l'Oliverio, tanto simile per l'appassionato dipin-
gere a Domenico Mancini, quell'ardore giorgio-
nesco, quel fiammeggiar di colori che tanto lo
solleva dalla virtuosità merciaiuola di tutti i
Santacroce.
X
Fig. 36 - Alessandro Oliverio: Sacra Conversazione
Glasgow, Art Gallery.
III.
APPENDICE: Catalogo delle opere.
Elenco delle opere dei maestri da Santacroce e
della loro scuola, distribuite per autori e per
luoghi.
FRANCESCO DI SIMONE.
Bergamo.
Accademia Carrara: N. 102. Annunciazione.
Firmata: « Franciscus de Santa Crucis fecit, 1504 ».
Già a Spino (cfr. Crowi; e Cavalcaseli^, The
Painting in North ltaly, ed. Borenius, 1912, III,
439-40). Acquistata dalla Galleria Bergamasca
nel 1868. — Fot. Alinari, n. 16.896, e nostra ri-
produzione.
N. 10.1. S. Giacomo (o Redentore) in veste da
pellegrino fra SS. Giov. Battista e Alessandro.
Firmata: « MDVI. Francesco de Simon de San-
tacroce ». Già a Lcprenno, poi race. Noli, quindi
Accademia. (Cfr. A. Angelini, Ross. d'Arte, 1909,
con riproduzione, p. 192; C. Ricci, Elenco dei
quadri dell'Acc. Carrara, Bergamo, 1912, pag. 22:
Cavalcaseli^:, op. loc. cri., pag. 441).
N. 103. Incoronazione, lunetta; da S. Alessandro
della Croce di Bergamo.
Berlino.
Friedrich Museum: N. 22. Adorazione dei Magi,
imitata da quella del Mantegna (?) Ashburton,
ora Philadelphia, U. S. A. Coli. Johson {Catalogo,
1906, pagg. 352-3). Nella copia manca solo il