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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 19.1916

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Fasc. 3
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Perotti, Maria: L' opera di Gian Battista Gaulli in Roma
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https://doi.org/10.11588/diglit.17336#0257

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L'OPERA DI GIAN BATTISTA GAULLI IN ROMA

STI

per il senso cromatico, Gregorio Deferrari, senza possedere però la finezza preziosa della
linea frastagliata, la inesausta ricchezza di fantasia decorativa, che il frescante genovese
spiega nelle sale, di palazzo Bianco, facendo salire nella chiarità azzurra e rosea del cielo
tralci di pampini, e uscir dal tremito delle loro ombre glauche e delle luci d'argento, dal
palpito delle foglie nell'aria, figure diafane di donne e di fanciulli, pallidi geni di fiori,
evanescenti nell'aria e dondolanti al vento. T movimenti incatenati si spezzano nelle pitture
del Ganllì per improvvisi movimenti di scarto, l'armonia dei colori chiari leggeri aerei
per subiti contrasti di tinte cariche pesanti opache; uno scoppio improvviso rompe qua e
là la generale tonalità lattea: un amaranto opaco, un verde cupo, un turchino profondo. Il

Fig. 3 — G. B. Gallili : La Fede e la Carità. Bozzetto
d'un pennacchio della cupola della chiesa di San-
t'Agnese in Roma. — (Fot. del Ministero della P. I.).

bianco predomina: le rose di seta bianca, che formano il serto della Castità (hg. 5), dànno
l'intonazione alla gamma di bianchi che compongono la stia figura, dal caldo pallor d'avorio
della tunica al freddo candore dei gigli; di bianca polpa sono le atrofiche ali del genio
vittorioso; bianche le fiamme della face, he rose rosa che incoronano la testa del Vizio
s'imbiancan negli orli al riflesso gelido delle perle, e un chiarore argenteo di acque bril-
lanti alla luna ammorbidisce in un cilestrino smorto d'incomparabile dolcezza la seta az-
zurra della veste, sfiorandola; il gruppo scultorio della Purità col liocorno e un coro di
geni muniti di faci si allontana in un'atmosfera opalina fra trasparenze azzurre di ombre
nivali. Ma il verde carico della tunica della Fama, sconvolta, attorta, fumigante al vento,
scrosciante rivi d'oro, squarcia la distesa dei bianchi, come le linee scorrevoli e le morbide
rotondità della forma trovano un contrapposto di audacia decorativa violenta, quasi
sfacciata, nel zig zag fulmineo della figura spianata a forza, implacchettata sul fondo:
* un primo saggio della pittura decorativa a contrasti stridenti che produrrà un capolavoro
nel San Giovanni della chiesa di San Nicola da Tolentino, attraverso volute dissonanze di
colore. La mano nervosa che dai solchi del lampo trae i contorni di questa Vittoria,
dà alla figura del demone calpestato dalla Giustizia (fig. 6) le contorsioni dei reprobi scac-
ciati dagli angeli nella volta del Gesù, i lampeggiamenti infernali della vampa che sale per il
corpo, per le mani adunche, per le ali simili a grandi foglie accartocciate e disseccate dalla
 
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