L'OPERA DI GIAN BATTISTA GAULLI IN ROMA
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A questo tempo della massima vivacità cromatica, di qualità brillanti esteriori ner-
vose, appartiene il ritratto di Clemente IX, ora nell'Accademia di San Luca (fig. 16): i
ricordi del ritratto Vandyckiano si trasformano per il movimento istantaneo fuggevole,
che ha solo riscontro con le sculture del Bernini. Il busto del pontefice si stacca dallo
sfondo verde, curvo leggermente in avanti; il tremito della vecchiaia fa oscillare la testa
sul collo scarnito; un tic nervoso raggrinza il sopracciglio destro, le cartilagini del naso si
dilatano, un acqueo velo appanna gli occhi chiari, freddi, cilestrini, una fessura impercet-
tibile della gran bocca faunesca lascia sfuggire il respiro asmatico sibilante. Il pittore ha
messo all'unisono l'inquietudine nevrotica del tipo col movimento tortuoso, lampeggiante»
Fig. 17 — G. B. Gaulli: Ritratto del Card. Spada
Roma, Galleria Spada. — (Fot. Brogi).
fugace del berretto acciaccato, della mantella di velluto spiegazzata, del colletto carta-
ceo: lo studio sintetico del tipo scompare; il pennello del Baciccio, come lo scalpello del
Bernini, si affretta a cogliere, con rapidità istantanea, un atteggiamento fugace della
fisionomia. Il ritratto impressiona, soprattutto, per il gioco capriccioso, passeggero, delle
luci sulle pieghe accartocciate, per il movimento nervoso del volto: basterebbe un girar
di capo, una lisciatura di pieghe alla mantellina per mutare il carattere del personaggio
ritratto. La sensibilità estrema del colore leggiero trasparente dà al pittore mezzi che il
Bernini non aveva, disponendo appena delle ombre miti del marmo. Il bianco freddo lat-
tiginoso delle carni venate d'azzurro, chiazzate di rosso stinto, lascia spiegare tutta l'ab-
bagliante luminosità del velluto rosso irrigato di rivoli giallo-aurei, tortuosi, lanciati
in tutte le direzioni a produrre un effetto cromatico fantasmagorico, a chiuder solchi
di ombre sanguigne, con una noncuranza assoluta di ricerche plastiche e una pompa di
luci fantastiche mutevoli.
Nel ritratto di Clemente IX predominano le qualità pittoriche; nella testa del cardi-
nale Spada (fig. 17) si delinea un carattere plastico: in quello l'affinità col Bernini consiste
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A questo tempo della massima vivacità cromatica, di qualità brillanti esteriori ner-
vose, appartiene il ritratto di Clemente IX, ora nell'Accademia di San Luca (fig. 16): i
ricordi del ritratto Vandyckiano si trasformano per il movimento istantaneo fuggevole,
che ha solo riscontro con le sculture del Bernini. Il busto del pontefice si stacca dallo
sfondo verde, curvo leggermente in avanti; il tremito della vecchiaia fa oscillare la testa
sul collo scarnito; un tic nervoso raggrinza il sopracciglio destro, le cartilagini del naso si
dilatano, un acqueo velo appanna gli occhi chiari, freddi, cilestrini, una fessura impercet-
tibile della gran bocca faunesca lascia sfuggire il respiro asmatico sibilante. Il pittore ha
messo all'unisono l'inquietudine nevrotica del tipo col movimento tortuoso, lampeggiante»
Fig. 17 — G. B. Gaulli: Ritratto del Card. Spada
Roma, Galleria Spada. — (Fot. Brogi).
fugace del berretto acciaccato, della mantella di velluto spiegazzata, del colletto carta-
ceo: lo studio sintetico del tipo scompare; il pennello del Baciccio, come lo scalpello del
Bernini, si affretta a cogliere, con rapidità istantanea, un atteggiamento fugace della
fisionomia. Il ritratto impressiona, soprattutto, per il gioco capriccioso, passeggero, delle
luci sulle pieghe accartocciate, per il movimento nervoso del volto: basterebbe un girar
di capo, una lisciatura di pieghe alla mantellina per mutare il carattere del personaggio
ritratto. La sensibilità estrema del colore leggiero trasparente dà al pittore mezzi che il
Bernini non aveva, disponendo appena delle ombre miti del marmo. Il bianco freddo lat-
tiginoso delle carni venate d'azzurro, chiazzate di rosso stinto, lascia spiegare tutta l'ab-
bagliante luminosità del velluto rosso irrigato di rivoli giallo-aurei, tortuosi, lanciati
in tutte le direzioni a produrre un effetto cromatico fantasmagorico, a chiuder solchi
di ombre sanguigne, con una noncuranza assoluta di ricerche plastiche e una pompa di
luci fantastiche mutevoli.
Nel ritratto di Clemente IX predominano le qualità pittoriche; nella testa del cardi-
nale Spada (fig. 17) si delinea un carattere plastico: in quello l'affinità col Bernini consiste