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MARIA P E ROTTI
di fiori che rotea nel basso. Gli angeli, adunati in gruppi con vivace senso decorativo,
innestati agli stucchi d'oro, descrivono semighirlande concentriche intorno al Santo
trionfante, ma quelle semighirlandc si rompono; due angioletti, fuggiti alla schiera dei
compagni, fan giravolte sopra le cornici o gettano dall'alto rose; gli archi delle nifbi
franano alla luce; una nuvola e quattro putti formano una borchia gigantesca, un rosone
di fiocchi screziati di lilla, di rosa e d' argento, adorno di nastri serici, che ha per centro
un tralcio di fioretti lucidi, sfuggenti da un paniere dorato. È una gaiezza scintil-
lante di colori e di linee: i capelli a riccioli di marmo dell'angelo reggilibro han le
volute a scatto della bianca tunica del Santo, ne prendono i riflessi, si confondono
tra esse; i riccioli biondi dell'angiolo caneforo, brillantati dalla luce dei fiori, scorrono
Fig. 19— G. B. Gallili: Gloria di Sant'Ignazio. Roma, Chiesa del Gesù
(Fotografia Alinari).
a rivi sinuosi concentrici, in grovigli che assimilano la deliziosa testina alle grandi co-
rolle delle rose sboccianti dai loro seni di porpora. Cornici di stucco e forme umane si
scambiano riflessi: i corpi snelli degli angeli animano con le barocche volute le linee ar-
chitettoniche della cappella: l'angioletto che getta fiori all'altare indietreggia, abbaci-
nato dal riflesso degli stucchi d'oro che incendiano dal basso all'alto il corpo nudò e il
viso paffuto; il triplice festone di un corpo snello di angelo, balzante nello spazio con un
braccio levato di scatto ad ansa, completa col suo magnifico slancio l'architettura del
catino, smussa l'angolo delle cornici adorne di pesanti encarpi dorati. Le masse di chia-
roscuro, forti, energiche, del Pozzi sono scomparse: le figure ricevono e mandano luce,
scambiano riverberi di colore con la decorazione della chiesa, in una libertà capric-
ciosa di movimenti e di riflessi. È come se un mazzo gigantesco di fiori coloriti d'argento,
di rosa, di viola, d'azzurro, di vecchio oro, coperto di rugiada, scintillasse alle luci sere-
MARIA P E ROTTI
di fiori che rotea nel basso. Gli angeli, adunati in gruppi con vivace senso decorativo,
innestati agli stucchi d'oro, descrivono semighirlande concentriche intorno al Santo
trionfante, ma quelle semighirlandc si rompono; due angioletti, fuggiti alla schiera dei
compagni, fan giravolte sopra le cornici o gettano dall'alto rose; gli archi delle nifbi
franano alla luce; una nuvola e quattro putti formano una borchia gigantesca, un rosone
di fiocchi screziati di lilla, di rosa e d' argento, adorno di nastri serici, che ha per centro
un tralcio di fioretti lucidi, sfuggenti da un paniere dorato. È una gaiezza scintil-
lante di colori e di linee: i capelli a riccioli di marmo dell'angelo reggilibro han le
volute a scatto della bianca tunica del Santo, ne prendono i riflessi, si confondono
tra esse; i riccioli biondi dell'angiolo caneforo, brillantati dalla luce dei fiori, scorrono
Fig. 19— G. B. Gallili: Gloria di Sant'Ignazio. Roma, Chiesa del Gesù
(Fotografia Alinari).
a rivi sinuosi concentrici, in grovigli che assimilano la deliziosa testina alle grandi co-
rolle delle rose sboccianti dai loro seni di porpora. Cornici di stucco e forme umane si
scambiano riflessi: i corpi snelli degli angeli animano con le barocche volute le linee ar-
chitettoniche della cappella: l'angioletto che getta fiori all'altare indietreggia, abbaci-
nato dal riflesso degli stucchi d'oro che incendiano dal basso all'alto il corpo nudò e il
viso paffuto; il triplice festone di un corpo snello di angelo, balzante nello spazio con un
braccio levato di scatto ad ansa, completa col suo magnifico slancio l'architettura del
catino, smussa l'angolo delle cornici adorne di pesanti encarpi dorati. Le masse di chia-
roscuro, forti, energiche, del Pozzi sono scomparse: le figure ricevono e mandano luce,
scambiano riverberi di colore con la decorazione della chiesa, in una libertà capric-
ciosa di movimenti e di riflessi. È come se un mazzo gigantesco di fiori coloriti d'argento,
di rosa, di viola, d'azzurro, di vecchio oro, coperto di rugiada, scintillasse alle luci sere-