GENTILESCHI, PADRE E FIGLIA
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lentamente la mano nel radere blando di luce; accolto il corpo e la veste sul campo di
celo e di rocce, in bruno e in azzurro chiari e affocati. Si sente Orazio con la mano
ancor presa nelle largure dell'affresco; e si procede così verso un'apparenza quasi ve-
neziana, vieppiù distante dalle ricerche di Caravaggio.
Ma si tratta di momenti, poiché anzi proprio ora Orazio ripiglia il problema cara-
vaggesco per portarlo a nuovi sviluppi.
Una delle prime opere di questa ripresa, forse la prima, è una bellissima tela in
Fig. 6 — Orazio Gentileschi : Giudizio di Salomone
Roma, Galleria Borghese
Sant'Adriano a Campo Vaccino, rompicapo, dal '600 in poi, delle Guide e degli ama-
tori d'arte.1
Ma questo delizioso San Pietro Nolasco sorretto dagli Angeli (fig. 7), che il nostro
Gentilesco dovette così dipingere in Sant'Adriano accanto a Saraceni e a Borgianni verso
il 1614 — e che pochi anni dopo doveva dar l'estro a un rame gustoso del carissimo
1 11 Mancini, nel ms. del . Viaggio per vedere le
pitture di Roma, giunto a S. Adriano cita il Sara-
ceni, eppoi aggiunge: « e l'altra d'un altro »;
così non sappiamo s'egli voglia riferirsi alla « Peste
di Milano » del Borgianni o al « San Pietro No-
lasco » di cui vogliamo ora parlare. È probabile
che al tempo del viaggio manciniano (1620) tutti i
tre quadri fossero in sito, e il laconismo dello scrit-
tore potrebbe forse mettersi in relazione col fatto
stranissimo che fra le sue Vite dei pittori non ap-
paiono quelle di Borgianni e di Gentileschi. Fatto
personale' L'opera nelle Guide posteriori fino ad
oggi è registrata come cosa di buon maestro ma
non determinato, forse Guerrino, forse Savonanzio.
Qualche altra volta (Angeli, Le chiese di Roma) si
scambiò il nome dell'autore con il Saraceni ch'è
accanto con la sua bellissima Predica di San Rai-
mondo,
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lentamente la mano nel radere blando di luce; accolto il corpo e la veste sul campo di
celo e di rocce, in bruno e in azzurro chiari e affocati. Si sente Orazio con la mano
ancor presa nelle largure dell'affresco; e si procede così verso un'apparenza quasi ve-
neziana, vieppiù distante dalle ricerche di Caravaggio.
Ma si tratta di momenti, poiché anzi proprio ora Orazio ripiglia il problema cara-
vaggesco per portarlo a nuovi sviluppi.
Una delle prime opere di questa ripresa, forse la prima, è una bellissima tela in
Fig. 6 — Orazio Gentileschi : Giudizio di Salomone
Roma, Galleria Borghese
Sant'Adriano a Campo Vaccino, rompicapo, dal '600 in poi, delle Guide e degli ama-
tori d'arte.1
Ma questo delizioso San Pietro Nolasco sorretto dagli Angeli (fig. 7), che il nostro
Gentilesco dovette così dipingere in Sant'Adriano accanto a Saraceni e a Borgianni verso
il 1614 — e che pochi anni dopo doveva dar l'estro a un rame gustoso del carissimo
1 11 Mancini, nel ms. del . Viaggio per vedere le
pitture di Roma, giunto a S. Adriano cita il Sara-
ceni, eppoi aggiunge: « e l'altra d'un altro »;
così non sappiamo s'egli voglia riferirsi alla « Peste
di Milano » del Borgianni o al « San Pietro No-
lasco » di cui vogliamo ora parlare. È probabile
che al tempo del viaggio manciniano (1620) tutti i
tre quadri fossero in sito, e il laconismo dello scrit-
tore potrebbe forse mettersi in relazione col fatto
stranissimo che fra le sue Vite dei pittori non ap-
paiono quelle di Borgianni e di Gentileschi. Fatto
personale' L'opera nelle Guide posteriori fino ad
oggi è registrata come cosa di buon maestro ma
non determinato, forse Guerrino, forse Savonanzio.
Qualche altra volta (Angeli, Le chiese di Roma) si
scambiò il nome dell'autore con il Saraceni ch'è
accanto con la sua bellissima Predica di San Rai-
mondo,