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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 19.1916

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Fasc. 4
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Longhi, Roberto: Gentileschi, padre e figlia
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https://doi.org/10.11588/diglit.17336#0305

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GENTILESCHI, PADRE E FIGLIA 259

d'ale », sebbene mirabile per il depositarsi granulare dell'ombra nera sul bianco, è troppo
vero; sono ali troppo grandi e troppo chiaramente appiccate; non si sa come siano
state dipinte e in che verso: non hanno tocco, sono troppo « imparziali ». E persino
nella grandezza del gioco di luce c'è il sospetto demoniaco di una trovata più che d'una
creazione.

Nè si stancò così presto Gentileschi di ricercare lo spirito animatore delle prime
cose di Caravaggio; anzi crediamo che sia proprio qui il punto per inserire un gruppo

Fig. 7 — Orazio Gentileschi : San Pietro Nolaseo
Roma, Chiesa di Sant'Adriano

d'opere che iniziatosi con un bel capolavoro poetico come il Tobiolo di Rieti si chiude
con un'altra creazione eccezionale: la Madonna di Fabriano.

Ecco finalmente risolto, in favore del Gentileschi, il problema della Madonna Cor-
sini (fig. 9), che dopo aver portato il nome di Saraceni, ha avuto l'onore di essere
esposta alla mostra caravaggesca come opera del Merisi.

Non è il caso ormai di discutere queste frequenti attribuzioni a Saraceni di opere
sorte nello spirito del primo Caravaggio: ricordiamo soltanto ch'esse sorsero probabil-
mente come conseguenze, della balordaggine per la quale i due capolavori del primo
Caravaggio: la Maddalena e il Riposo in Egitto della Galleria Doria, erano stati rite-
 
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