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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 19.1916

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Fasc. 4
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Longhi, Roberto: Gentileschi, padre e figlia
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https://doi.org/10.11588/diglit.17336#0307

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GENTILESCHI, PADRE E FIGLIA

261

Così preparando bianchi lavandati, e grigi d'alluminio schietti e leggeri, rossi di
lacca senza lustrare, e azzurri soffocati, e avana caldi ed esatti, poi stendendovi a
quadrante lento le sue ali di luce fresca, venne fatto ad Orazio di creare una bella
favola più religiosamente umana, perciò più intimamente cavaggesca, meno signoresca
del solito, nella Madonna che offre il bimbo a Santa Chiara (fig. 10), in casa Rosei a
Fabriano, ove per buona sorte è memore ancora oggi del proprio creatore: Gentileschi.1

Chi descrive? Io non sono troppo disposto di solito, come tant'altri, a lasciar par-
lare, come dicono, la fotografia! ma questa volta v'è una così chiara ed esposta patente
di bellezza qui a fronte, che di parlare forse non vai proprio la pena.

Fig. 9 — Orazio Gentileschi : Madonna col Bambino
Roma, Galleria Corsini

Oppure dire qualche parola non fine, ma forte e risoluta come affermazione. E cioè
che l'opera di Fabriano è una delle prime cose riescite sulla base dei valori, invece che
sulla base dei colori. E cioè che mai dopo qualche accenno di Lotto, e la Suonatrice
di Caravaggio alla Galleria Lichtenstein s'era vista un'opera così complessa dove il telaio
di stile, la connessura d'arte fosse data non per accostamento di targhe cromatiche
come nei Veneti del primo Cinquecento, ma per rapporti scalati di quantità luminose
nei colori; quantità che appunto perchè scalate divengono qualità d'arte: valori. Sce-
gliete tutti i bianchi più rari e cari del Cinquecento veneziano, portate accanto a questa
faldctta di Santa Chiara, il drappo della Venere di Giorgione, e i panni dei Baccanali
di Tiziano al Prado, o gli sbuffi trinciati della Schiavona Crespi, ed essi impallidiranno
di fronte a questo niveo chiarore, poiché in essi non è chiarore, ma soltanto colore, v'è

1 L'opera mi fu resa nota dall'alta cortesia del Direttore delle Belle Arti.

L'Arte. XIX, 34.
 
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