2Ó2
ROBERTO LONGH
bianco-colore c non bianco-luce, per così dire. Là un bianco così squillante e diaccio
sarebbe discordia cromatica, qui è accordo come nota culmine nella scala dei valori.
Compreso tutto questo ci sarà bisogno di notare come sia mirabile il calcolo del-
l'appannarsi relativo della forma dietro le vetrate giranti delle luci o delle mezze luci?
come la forma nella sua nullità volontaria, senza intelletto di sorta, sia perfettamente
Fig. io — Orazio Gentileschi: La Madonna col Bambino e S. Chiara
Fabriano, casa Rosei
acconcia a questo lavoro rasato e sottile di quadranti chiari ed ombrosi? E come la
luce s'imbeva nella pasta esile delle carni rade, del marmo sottile e sbreccato dolcemente
come tufo, dei panni pannosi, delle tele porose, delle sete impresse di damascature
larghe e leggere?
Un'altra opera dove un lino bianco in lume rappresenta il valore culminante della
scala di colori-luce, cioè di toni, è la bella Liberazione di San Pietro dal carcere (fig. n)
agli Uffizi, che ha fatto confondere per la seconda volta, e, per noi, inesplicabilmente,
ROBERTO LONGH
bianco-colore c non bianco-luce, per così dire. Là un bianco così squillante e diaccio
sarebbe discordia cromatica, qui è accordo come nota culmine nella scala dei valori.
Compreso tutto questo ci sarà bisogno di notare come sia mirabile il calcolo del-
l'appannarsi relativo della forma dietro le vetrate giranti delle luci o delle mezze luci?
come la forma nella sua nullità volontaria, senza intelletto di sorta, sia perfettamente
Fig. io — Orazio Gentileschi: La Madonna col Bambino e S. Chiara
Fabriano, casa Rosei
acconcia a questo lavoro rasato e sottile di quadranti chiari ed ombrosi? E come la
luce s'imbeva nella pasta esile delle carni rade, del marmo sottile e sbreccato dolcemente
come tufo, dei panni pannosi, delle tele porose, delle sete impresse di damascature
larghe e leggere?
Un'altra opera dove un lino bianco in lume rappresenta il valore culminante della
scala di colori-luce, cioè di toni, è la bella Liberazione di San Pietro dal carcere (fig. n)
agli Uffizi, che ha fatto confondere per la seconda volta, e, per noi, inesplicabilmente,