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ROBERTO RONCHI
Le stesse osservazioni potrebbero ripetersi per la Maddalena n Pitti (fig. 31); è la
Maddalena più signoresca di tutto il '600, eppure senza la trattazione « attuale » ini-
ziata dalla Maddalena di Caravaggio, essa non sarebbe. Quanto a pittura, l'oro della
veste è fratto in liquidità magistrali, in lampi molli e grassi, in deliziosi anfratti pitto-
reschi: i valori di ombra e luce sul collo e le spalle sono degni di Orazio — sebbene il
modellato abbia qualcosa di troppo enfiato —; lo specchio e il rifletto dell'orecchino e
dei capegli non spiacerebbero a Terborch; ma dopo tante finezze credete che la fioren-
Fig. 30 — Artemisia Gentileschi : Giuditta e la fante
Firenze, Galleria Pitti
fina Artemisia si sarebbe dimenticata d'intrecciare i peneri della poltrona e di ricamarle
sul fianco a filo d'oro « Artimisia Lomi? ».
E si studiò infinitamente Artemisia di fare una grand'opera nella Giuditta che uccide,
anzi che scanna Oloferne (fig. 32) in due esemplari grandi (Firenze e Napoli) e in una
piccola replica su lavagna all'Arcivescovado di Milano. Ma quella scissione fra menta-
lità e resa, fra civiltà e creazione che già avvertivamo in Orazio, si ripete qui nella figlia
con fatalità quasi tragica, visto che. ne vanno perdute, per ribrezzo, qualità pittoriche di
prim'ordine. Chi penserebbe infatti che sopra un lenzuolo studiato di candori ed ombre
diacce degne d'un Vermeer a grandezza naturale, dovesse avvenire un macello così bru-
tale ed efferato, da parer dipinto per mano del boja Lang? Ma - - vicn la voglia di dire -
ma questa è la donna terribile! Una donna ha dipinto tutto questo? Imploriamo grazia.
Noi non vorremmo ad ogni modo seguire lo Schmerber nelle sue grosse osservazioni sullo
spirito sadico del tempo; che qui non v'è nulla di sadico, se anzi ciò che sorprende è
l'impassibilità ferina di chi ha dipinto tutto questo, ed è persino riescita a riscontrare
che il sangue sprizzando con violenza può ornare di due bordi di gocciole a volo lo
ROBERTO RONCHI
Le stesse osservazioni potrebbero ripetersi per la Maddalena n Pitti (fig. 31); è la
Maddalena più signoresca di tutto il '600, eppure senza la trattazione « attuale » ini-
ziata dalla Maddalena di Caravaggio, essa non sarebbe. Quanto a pittura, l'oro della
veste è fratto in liquidità magistrali, in lampi molli e grassi, in deliziosi anfratti pitto-
reschi: i valori di ombra e luce sul collo e le spalle sono degni di Orazio — sebbene il
modellato abbia qualcosa di troppo enfiato —; lo specchio e il rifletto dell'orecchino e
dei capegli non spiacerebbero a Terborch; ma dopo tante finezze credete che la fioren-
Fig. 30 — Artemisia Gentileschi : Giuditta e la fante
Firenze, Galleria Pitti
fina Artemisia si sarebbe dimenticata d'intrecciare i peneri della poltrona e di ricamarle
sul fianco a filo d'oro « Artimisia Lomi? ».
E si studiò infinitamente Artemisia di fare una grand'opera nella Giuditta che uccide,
anzi che scanna Oloferne (fig. 32) in due esemplari grandi (Firenze e Napoli) e in una
piccola replica su lavagna all'Arcivescovado di Milano. Ma quella scissione fra menta-
lità e resa, fra civiltà e creazione che già avvertivamo in Orazio, si ripete qui nella figlia
con fatalità quasi tragica, visto che. ne vanno perdute, per ribrezzo, qualità pittoriche di
prim'ordine. Chi penserebbe infatti che sopra un lenzuolo studiato di candori ed ombre
diacce degne d'un Vermeer a grandezza naturale, dovesse avvenire un macello così bru-
tale ed efferato, da parer dipinto per mano del boja Lang? Ma - - vicn la voglia di dire -
ma questa è la donna terribile! Una donna ha dipinto tutto questo? Imploriamo grazia.
Noi non vorremmo ad ogni modo seguire lo Schmerber nelle sue grosse osservazioni sullo
spirito sadico del tempo; che qui non v'è nulla di sadico, se anzi ciò che sorprende è
l'impassibilità ferina di chi ha dipinto tutto questo, ed è persino riescita a riscontrare
che il sangue sprizzando con violenza può ornare di due bordi di gocciole a volo lo