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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 19.1916

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Fasc. 4
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Longhi, Roberto: Gentileschi, padre e figlia
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https://doi.org/10.11588/diglit.17336#0353

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GENTILESCHI, PADRE E FIGLIA

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Ma il superbo dipingere del Gentileschi, calmo, padrone di se, senza più una sola
preoccupazione di esistenza formale, anteriore alla «visione» integrale della cosa da dipin-
gere; la calma imparziale di questo Caravaggesco riformato, diffusa dal talento di Do-
menico Fiasella, valgono a colmare l'ansito primitivo di Orazio de Ferrari, che dopo aver
dato la mirabilmente capricciosa Decollazione del Battista alla Corsiniana di Roma,1 e
l'imitazione vivificata del Pilato di Artemisia, nella tela di Brera, e le Cene di San Siro,
e di Voltri, segue a maggior calma come nei capolavori bianchi e argentini di S. Bar-
tolommeo degli Armeni o di Sant'Antonio alla Marina. Valse insomma il Gentilesco,

Fig. 39 — Domenico Fiasella: Agar e l'Angelo
Genova, Dott. Briganti

sempre attraverso Fiasella, a rafforzare questa corrente di pura visione che culmina
nel sovrano esecutore di vita, nell'ignaro Velasco di Genova che risponde al nome di
Giovanni Andrea de Ferrari.

* * *

Poi, quando Orazio lascia la patria, e approda in Inghilterra non ci è dato seguirlo,
per indagare compiutamente in che modo egli contribuisca alla trasformazione dell'arte
olandese di Utrecht che dà il canovaccio preparato ai grandi maestri della metà del '600.
E questi problemi sono stati da noi accennati, fino al segno che conveniva.

1 Per la quale ci si dice che al nome di Karel ozioso di Van Lys soffiato da non so quale stu-
Fabritius, si voglia sostituire quello altrettanto dente tedesco.
 
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