DISEGNI DI RAFFAELLO
327
modo da appesantire e separar duramente le parti ombreggiate delle figure, ma scorrono
uniti, s'incontrano lasciando interstizi al balenio della luce: sono segni ondati, che non
danno la rete fìtta, punteggiata, del chiaroscuro peruginesco, ma oscillano, vibrano, s'in-
crespano alla luce.
Più rapido è l'altro disegno, pure agli Uffizi, della Sibilla Cumana (fìg. 14), ugual-
mente attribuito al Perugino, certo invece di Raffaello, coi tratti che dardeggian le ombre,
T " ~ ■ • £ ri iSS^S^ I ■■■■■ MBBHB?& W^3S§
Fig. 11 — Raffaello: Disegno per la Madonna con Santi
del Museo Federico a Berlino. — Lilla, Museo Vicar
e producon barbaglio all'incrocio, come se negli interstizi, nelle losanghe, si racchiudessero
o tremolassero luci. I segni si aggirano, si svolgono come nastri intorno al capo della
Sibilla, cadono, serpeggiano come trecce a formar collana, e si trattengono dallo sventolare,
dall'aggirarsi, quando arrivano a determinar forme, e a costruire, ad esempio la mano
sinistra che tiene nervosamente i piegoni del manto. Non v'è disegno alcuno di Pier della
Pieve così rapido e vivo. Questi potrà aver suggerito il pesante robone foderato del manto
della Sibilla, e quei certi addentramenti ad occhiello nelle pieghe, le quali del resto non
327
modo da appesantire e separar duramente le parti ombreggiate delle figure, ma scorrono
uniti, s'incontrano lasciando interstizi al balenio della luce: sono segni ondati, che non
danno la rete fìtta, punteggiata, del chiaroscuro peruginesco, ma oscillano, vibrano, s'in-
crespano alla luce.
Più rapido è l'altro disegno, pure agli Uffizi, della Sibilla Cumana (fìg. 14), ugual-
mente attribuito al Perugino, certo invece di Raffaello, coi tratti che dardeggian le ombre,
T " ~ ■ • £ ri iSS^S^ I ■■■■■ MBBHB?& W^3S§
Fig. 11 — Raffaello: Disegno per la Madonna con Santi
del Museo Federico a Berlino. — Lilla, Museo Vicar
e producon barbaglio all'incrocio, come se negli interstizi, nelle losanghe, si racchiudessero
o tremolassero luci. I segni si aggirano, si svolgono come nastri intorno al capo della
Sibilla, cadono, serpeggiano come trecce a formar collana, e si trattengono dallo sventolare,
dall'aggirarsi, quando arrivano a determinar forme, e a costruire, ad esempio la mano
sinistra che tiene nervosamente i piegoni del manto. Non v'è disegno alcuno di Pier della
Pieve così rapido e vivo. Questi potrà aver suggerito il pesante robone foderato del manto
della Sibilla, e quei certi addentramenti ad occhiello nelle pieghe, le quali del resto non