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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 19.1916

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Fasc. 4
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Venturi, Adolfo: Disegni di Raffaello: (avanti la venuta in Roma)
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https://doi.org/10.11588/diglit.17336#0383

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DISEGNI DI RAFFAELLO

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rivelano l'intervento di Leonardo. Il modellato della bocca piccola, chiusa, a bozze festo-
nate, è pienamente raffaellesco, come quello del naso breve e diritto, del mento rotondo.
E infine il segno, nonostante sia più grosso del solito e come condotto a sfumino, ha lo
stesso impercettibile tremolio luminoso dei precedenti disegni a matita, e modella sa-
pientemente, come nella testa virile del British Museum, i contorni delle guance rotonde,
le sinuosità delle palpebre un po' gonfie, il solco delle tempie, ombreggia il labbro infe-
riore accentuandone il rilievo, traccia archi sottili intorno all'occhio, lumeggia i contorni
del naso, tesse vagamente nell'aria un nodo del velo, dà alla fisionomia più colore che
alla grossa insipida Madonna Northbrook. E infine, Raffaello, non già Timoteo, si rivela
nell'accordo profondo tra il portamento del busto e l'espressione altiera e quasi severa del

volto regolare, della piccola bocca sigillata, tra la profonda lentezza dello sguardo, che
ben ricorda quello di Salomone al Cambio e della testa virile nel British Museum, e il
movimento pigro de' capelli semidisciolti intorno alle guance.

Un accenno a Leonardo più chiaro e più vivo è nel San Giorgio dell'Ermitage a Pie-
trogrado (fig. 22). Il disegno vince per vivacità di fattura il dipinto. La testa nervosa del
cavallo con l'occhio nero fondo, la linea stessa del suo corpo più rapida, la gamba sinistra
del cavaliere San Giorgio, che punta più acutamente nelle staffe, i monti e le piante come
agitate dallo slancio del Santo: tutto mostra la foga di Raffaello nel disegnare il guer-
riero di Dio vindice.

L'influsso di Leonardo meglio si rivela nel disegno per il San Giorgio del Museo del
Louvre (fig. 23), dove il movimento acquista di rapidità e di impeto. Nel quadro, lo
specchio liscio del lago, le due quinte ai lati, lontano ricordo timoteesco, le aste diritte
degli alberetti, tolgono con la regolarità di un sistema di verticali calate su un piano
orizzontale alquanto di slancio al gruppo; e la figurina della principessa fuggente manca
d'equilibrio. Nello schizzo, il cavaliere sul suo cavallo bianco è solo con la fiera, nello
spazio definito appena da volute arricciate, come globi di polvere che il cavallo impen-
 
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