BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO
II. - Arte europea fino all'XI secolo.
1. Ricci (Corrado), // vivaio dell' Arcivescovo di
Ravenna. {Boll. d'Arte, gennaio-aprile 1919).
Nei restauri dell'Arcivescovado ravennate è. stato sco-
perto un singolare edificio a nicchioni, che il Ricci intuì
dover essere stato un vivaio (per volatili, pesci, ecc.). I.a
congettura è stata poi confermata da una testimonianza
rinvenuta dal Ricci medesimo nel Liber Pontificalis del Ve-
scovo Agnello. Con qualche probabilità, l'edificio in que-
stione venne costruito dal Vesc. Felice (707-723); anche
architettonicamente la costruzione che prelude, secondo il
Ricci, al romanico, va riportata al sec. viti.
2. Serra (L.). A slauroteca ai Urbino. (Buri.
Mag., settembre 1919).
È il reliquiario bizantino proveniente in orìgine da San
Michele di Murano, e poi passato a S. Gregorio al Celio
e a S. Croce ad Avellana. Rappresenta Elcna c Costantino
accanto alla Croce. L'epoca probabile è, secondo il Serra,
tra il xii e il xm secolo.
III. - Arte romanica.
3. Paladino (G.), La Badia di S. Angelo al
Uaparo in Basilicata. {Boll. d'Arte, maggio-agosto
1919).
Esorta al restauro di questo importante edificio bizan-
tino della Basilicata, già studiato dal Bertaux.
4. Arata (G. II.), Le molteplici vicende di una
insigne basilica. IltS. Antonino» di Piacenza. (Rass.
d'Arte, marzo-aprile 1919).
Ampio studio su questa basilica, già cattedrale piacen-
tina e troppo trascurata fin qui dagli studiosi, mentre, a
quanto appare dalle ricerche dell'Arata, ci presenta, nella
ricostruzione, un rarissimo esempio dì costruzione a tiburio
centrale, precedente cosi di più di un secolo le costruzioni
d'importazione cistercense.
Anche i resti di scultura romanica sono d'importanza
estetica tutt'altro che scarsa e aggiungono nuove note al
quadro della grande scultura emiliana del sec. xi.
Fra i vari rimaneggiamenti subiti dall'edificio più tardi
va notato il bel pronao gotico detto il Paradiso, dovuto
all'architetto Vago (c. 1349) e la facciata laterale seicen-
tesca che si sostituì, purtroppo, all'originale abside orientale.
Le osservazioni generali in cui l'Arata tenta di ambien-
tare la sua ricerca, appaiono di minor peso.
5. CONWAV (Sir Martin). A Silver reliquary head
(Buri. Mag., ottobre 1919).
È una bella testa di Santa ad uso di reliquiario che il
Conway tende ad attribuire ad arte italiana del xil se-
colo per il confronto con la testa di S. Salome nella
Cattedrale di Veroli.
6. Guidi (Pietro). // restauro del transetto del
Duomo di Bari. (Rass. d'Arte, luglio-agosto 1919).
Resoconto dei restauri al transetto del Duomo di Bari,
per ripristinarlo nel suo antico splendore romanico offu-
scato dal vandalismo del '700; ma non c'è dubbio che il
Novecento, per essere meno geniale, sarà anche più intima-
mente vandalico del '700.
7. Mitchell (H. L.), Some enamels 0/ the
School of Godefroid de Claire III-IV. (Buri. Mag.,
luglio-settembre 1919).
Illustra altri smalti della Collezione di Lord Llangattock
e di M. Leroy, appartenenti a un periodo più tardo dell'at-
tività di Godefroid de Claire, di quello rappresentato dal
trittico Stavelot e dalla croce del British Museum (vedi
Boll. prec.). In relazione strettissima con queste opere è
poi un disco smaltato, ancora al British Museum, rapprese-
tante il Vescovo Enrico di Blois (1160-5).
IV. - Arte gotica.
8. Aita (Nella), Miniature spagnole in un co-
dice fiorentino. (Rass. d'Arte, luglio-agosto 1919).
E il codice della Bibl. Xaz. di Firenze che contiene le
Cantigas di Alfonso el Sabio; magnificamente illustrate da
miniature forse locali ma dove l'A. efede di scorgere al-
meno in parte l'influsso italiano. I>;i confroi'larc con l'altro
Codice Escurialese delle Cantigas di Re Alfonso.
9. Borenius (T.), The oldest illustrations ol
the Decameron reconstructed. (Buri. Mag.. luglio
1919).
Al Burlington Fine Arts Club è apparso il secondo cas-
sone con le Storie di Saladino e Torcilo, pendant a quello del
Bargello illustrato dal De Nicola sullo slesso Burlington
Magatine (maggio 1918).
10. De Nicola (Giacomo), Studi sull'arte senese;
I saggi senesi del Berenson. (Rass. d'Arte, mag-
gio-giugno 1919).
Rilevando i ineriti particolari dei Saggi genesi del grande
critico, ha occasione di arrecare qualche suo contributo •'
II. - Arte europea fino all'XI secolo.
1. Ricci (Corrado), // vivaio dell' Arcivescovo di
Ravenna. {Boll. d'Arte, gennaio-aprile 1919).
Nei restauri dell'Arcivescovado ravennate è. stato sco-
perto un singolare edificio a nicchioni, che il Ricci intuì
dover essere stato un vivaio (per volatili, pesci, ecc.). I.a
congettura è stata poi confermata da una testimonianza
rinvenuta dal Ricci medesimo nel Liber Pontificalis del Ve-
scovo Agnello. Con qualche probabilità, l'edificio in que-
stione venne costruito dal Vesc. Felice (707-723); anche
architettonicamente la costruzione che prelude, secondo il
Ricci, al romanico, va riportata al sec. viti.
2. Serra (L.). A slauroteca ai Urbino. (Buri.
Mag., settembre 1919).
È il reliquiario bizantino proveniente in orìgine da San
Michele di Murano, e poi passato a S. Gregorio al Celio
e a S. Croce ad Avellana. Rappresenta Elcna c Costantino
accanto alla Croce. L'epoca probabile è, secondo il Serra,
tra il xii e il xm secolo.
III. - Arte romanica.
3. Paladino (G.), La Badia di S. Angelo al
Uaparo in Basilicata. {Boll. d'Arte, maggio-agosto
1919).
Esorta al restauro di questo importante edificio bizan-
tino della Basilicata, già studiato dal Bertaux.
4. Arata (G. II.), Le molteplici vicende di una
insigne basilica. IltS. Antonino» di Piacenza. (Rass.
d'Arte, marzo-aprile 1919).
Ampio studio su questa basilica, già cattedrale piacen-
tina e troppo trascurata fin qui dagli studiosi, mentre, a
quanto appare dalle ricerche dell'Arata, ci presenta, nella
ricostruzione, un rarissimo esempio dì costruzione a tiburio
centrale, precedente cosi di più di un secolo le costruzioni
d'importazione cistercense.
Anche i resti di scultura romanica sono d'importanza
estetica tutt'altro che scarsa e aggiungono nuove note al
quadro della grande scultura emiliana del sec. xi.
Fra i vari rimaneggiamenti subiti dall'edificio più tardi
va notato il bel pronao gotico detto il Paradiso, dovuto
all'architetto Vago (c. 1349) e la facciata laterale seicen-
tesca che si sostituì, purtroppo, all'originale abside orientale.
Le osservazioni generali in cui l'Arata tenta di ambien-
tare la sua ricerca, appaiono di minor peso.
5. CONWAV (Sir Martin). A Silver reliquary head
(Buri. Mag., ottobre 1919).
È una bella testa di Santa ad uso di reliquiario che il
Conway tende ad attribuire ad arte italiana del xil se-
colo per il confronto con la testa di S. Salome nella
Cattedrale di Veroli.
6. Guidi (Pietro). // restauro del transetto del
Duomo di Bari. (Rass. d'Arte, luglio-agosto 1919).
Resoconto dei restauri al transetto del Duomo di Bari,
per ripristinarlo nel suo antico splendore romanico offu-
scato dal vandalismo del '700; ma non c'è dubbio che il
Novecento, per essere meno geniale, sarà anche più intima-
mente vandalico del '700.
7. Mitchell (H. L.), Some enamels 0/ the
School of Godefroid de Claire III-IV. (Buri. Mag.,
luglio-settembre 1919).
Illustra altri smalti della Collezione di Lord Llangattock
e di M. Leroy, appartenenti a un periodo più tardo dell'at-
tività di Godefroid de Claire, di quello rappresentato dal
trittico Stavelot e dalla croce del British Museum (vedi
Boll. prec.). In relazione strettissima con queste opere è
poi un disco smaltato, ancora al British Museum, rapprese-
tante il Vescovo Enrico di Blois (1160-5).
IV. - Arte gotica.
8. Aita (Nella), Miniature spagnole in un co-
dice fiorentino. (Rass. d'Arte, luglio-agosto 1919).
E il codice della Bibl. Xaz. di Firenze che contiene le
Cantigas di Alfonso el Sabio; magnificamente illustrate da
miniature forse locali ma dove l'A. efede di scorgere al-
meno in parte l'influsso italiano. I>;i confroi'larc con l'altro
Codice Escurialese delle Cantigas di Re Alfonso.
9. Borenius (T.), The oldest illustrations ol
the Decameron reconstructed. (Buri. Mag.. luglio
1919).
Al Burlington Fine Arts Club è apparso il secondo cas-
sone con le Storie di Saladino e Torcilo, pendant a quello del
Bargello illustrato dal De Nicola sullo slesso Burlington
Magatine (maggio 1918).
10. De Nicola (Giacomo), Studi sull'arte senese;
I saggi senesi del Berenson. (Rass. d'Arte, mag-
gio-giugno 1919).
Rilevando i ineriti particolari dei Saggi genesi del grande
critico, ha occasione di arrecare qualche suo contributo •'