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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 23.1920

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Fasc. 2
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Montalto, Lina: Il passaggio di Mattia Preti a Napoli, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.17340#0128

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LINA MONTA LTO

grande pittore, un tentativo di avvicinamento alla corrente predominante dei manieristi.
Se dunque è vero ch'egli seguisse il Domenichino, di cui soleva ammirare gli affreschi
della cappella del Tesoro al Duomo — come vuole il suo biografo —, anche più, io credo,
potè su lui quel culminar della gloria in S. Gennaro, foco della composizione, che ascende
col franco avanzare delle figure del Lanfranco la cupola della medesima cappella; e, senza
dubbio, anche le animate scene del soffitto dei SS. Apostoli con lo slancio titanico dei pro-

Fig. 3 — Mattia Preti : La Madonna del Rosario.
Napoli, S. Agostino degli Scalzi.

feti che il Lanfranco aveva colà figurati ispirarono in parte il Preti. Anzi alcune movenze
del pittore parmigiano e la particolare balda fierezza delle sue isolate figure saranno assunte
in più moderato atteggiamento nelle composizioni decorative del Preti. Della cupola di
S. Domenico Soriano, su per la quale fioriva con nuovo « dolcissimo stile » l'arte del Cavalier
Calabrese, rimane debole traccia negli angeli musicanti, sporgenti da finti veroni a fissare i
grandi occhi estatici nella gloria di profeti e santi comitanti Cristo e la Vergine in trionfo.

Ma quando il Preti accingevasi alla sua seconda opera a fresco, era già noto in Napoli
anche per numerosi dipinti ad olio eseguiti — secondo afferma il De Dominici — per
 
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