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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 23.1920

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Fasc. 4
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Sestieri, Ettore: Cenni sullo svolgimento dell'arte di Bernardo Cavallino
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https://doi.org/10.11588/diglit.17340#0289

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CENNI SULLO SVOLGIMENTO DELL'ARTE DI BERNARDO CAVALLINO 263

ciò che prende, invincibilmente, è la consecuzione
degli azzurri vellutati, dei marroni ricchi, dei
verdi rarissimi, dei grigi di cenere. Caravaggio
v'è ancora, ma tradotto in linguaggio cavallinia.no,
questa volta: l'elemento « luce » non è più essen-
ziale; anziché vedere in virtù di essa superfici
sfuggire al posto di contorni precisi e il senso del
volume ingrandirsi con l'isolamento nell'atmo-
sfera, la luce è chiamata nella S. Cecilia a scorrere

produrla ancora, —così farci anche con la Salvazione
di Mose del Yenncr e l'Ester degli Uffizi — per indu-
giarmi un momento di più a riguardare la falce ab-
bacinante dell'ala dell'angelo che rattcnendo il suo
moto con il bilanciar del corpo agita il drappo d'oro
purissimo stretto ai fianchi. E chiaro, siamo in piena
atmosfera caravaggesca. Quell'ala è troppo bianca
e quel tanto che ancora compare di Vaccaro -
figure del fondo — o di Ribera — carni rinsec-

Fig. 18 — Bernardo Cavallino: Ester innanzi ad Assuero. Firenze, Galleria .degli Uffìzi.

(Fot. Sansaini).

sulle coste delle pieghe, a sprizzare, a filettare ali,
a lucidar sete e velluti. E riesce così Cavallino a
ottenere quasi una vetrificazione della materia,
— tunica dell'angelo — a coagulare i colori, a
renderli densi e succosi: gioia vivissima per l'oc-
chio anche questa, ma in cui Caravaggio non è,
ormai, che un espediente.

Rifacciamoci dunque, come era nostra inten-
zione, a qualche opera che provenga più schietta-
mente da lui. Una è certo la Morte di S. Giuseppe
presso l'avv. Sinigaglia a Napoli (fig. 13). Di essa
ha dato conto il De Rinaldis.s ma non mi dispiace ri-

5 Aldo De Rinai.dis, art. cit., in Napoli Nobilissima,
gennaio 1920.

chitc del santo — si dimentica guardando la spalla
tornita del messo divino. Siamo così prossimi a
Caravaggio che non si può dinanzi a quest'an-
gelo non pensare all'altro di lui del Riposo in
Egitto alla Doria di Roma. Ma non fermiamoci
solo all'accertamento di quanto sia stillato in
questo quadro da Caravaggio. Sarà anche utile
vedere quanto la composizione vi sia curata. Un
braccio levato in alto fa riscontro ad un'ala del-
l'angelo, l'altra ala di questo si spinge nel fondo a
legare le figure del secondo piano a quelle del
primo. 11 gruppo tende a unificarsi ed a equili-
brarsi anche in profondità. E il principio di quello
studio della rispondenza e dell'equilibrio compo-
sitivo che Cavallino accentuerà sempre di più e
 
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