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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 23.1920

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Fasc. 4
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Sestieri, Ettore: Cenni sullo svolgimento dell'arte di Bernardo Cavallino
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https://doi.org/10.11588/diglit.17340#0290

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ETTORE SESTIERI

che da questo quadro attraverso il Mose Venncr e
la S. Cecilia, giungerà a quello incorruttibile, quasi
ossessionante dcìV Ester degli Uffizi.

Vicino a questa Morte di S. Giuseppe è la Sacra
Famiglia con l'Angelo, pure a Napoli, presso il
Ciardiello (fig. 14}. Maggior effetto cromatico
nella gran tenda rossa, forse dovuto al migliore
stato di conservazione, ma, ancora, nota domi-

Lazzaro. della cui copia ci siamo occupati in prin-
cipio (fig. 7). Essa ci spiega appieno le parole del
De Dominici sulla maniera di Cavallino otte-
nuta « con grande arteficio di chiaro scuro c con
grandi sbattimenti di lume che terminando per
lo più nel mezzo e sulle principali figure, viene a
dar loro una gravità e un decoro indicibili n.1 E
non soltanto lo squadro, fortissimo pur nella copia.

Fig. 19 — Bernardo Cavallino: Il tributo di Cristo. Londra, collezione privata.

(Fot. Sansaini).

nanfe, la luce che si incunea nelle pieghe del drappo,
scorre sul braccio dell'angelo, ne sfila la mano e
sbianca il Bambino dormiente. La composizione
si adatta ad uno schema angolare.1

E questo il periodo al quale era da assegnare
anche l'originale della perduta Resurrezione di

1 Conosco di quest'opera una replica in casa del dottor
L. Pollak in Roma. Non presenta differenze sensibili; v'è
Solo una maggior accentuazione nella gamma cromatica
forse dovuta al miglior stato di conservazione, e la ten-
denza caravaggesca è ugualmente spiccata. Sicché non
grande deve essere la distanza di tempo che separa i due
quadri.

del corpo del S. Lazzaro ci riporta a questo tempo,
ma anche qualche figura del fondo, specie la prima
a destra, che compare uguale nella Morte di S. Giu-
seppe Sinigaglia.

Come segno del più grande avvicinamento a
Caravaggio si prendeva, e non a torto, fino a qual-
che tempo fa, quando il novero dei quadri di Ca-
vallino era assai più breve, la Giuditta del Museo.
Ma ora, più che la Giuditta, possiamo tenere come
punto centrale delle opere che si riferiscono al
pittore lombardo, due quadri che, alla chiesa dei
Gerolamini, sotto le due lunette dipinte da Soli-

1 De Dominici, op. cit., tomo III, pag. 35.
 
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