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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 27.1924

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Fasc. 2
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Incisa della Rocchetta, Giovanni: Notizie inedite su Andrea Sacchi
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https://doi.org/10.11588/diglit.17344#0102

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GIOVANNI INCISA DELLA ROCCHETTA

tisti fiorentini sul Sacchi, poiché la tela sacchiana
della Giostra non ce ne dà nessun indizio, mentre
tutte le altre tavole dell'opuscolo, anche ammet-
tendo una infelice traduzione in rame dei disegni
di Andrea, sono monotone e compassate, senza
un guizzo, senza uno scatto. La figura del nano,
probabilmente Botolino, compare tanto nella Festa
quanto nella Giostra, non già come motivo co-
mico, caricaturale, ma perchè il mostricciattolo
era veramente intervenuto a quelle due feste; così
come nei quadri del Velasquez troviamo intorno
al Ke e ai Principi di Spagna nani, mostri e buf-
foni, perchè veramente essi vivevano presso i pal-
lidi e tristi principi asburghesi.

Mi pare che sarebbe piuttosto da vedere in questi
due quadri del Sacchi un influsso della pittura di
genere fiamminga ed olandese, di quella dei pla-
cidi interni, della vita familiare, dei banchetti
amichevoli, non di quella delle taverne, delle risse,
del fumo e degli amori rusticani.

Ma un altro influsso è notevole nel Sacchi: quello
del Caravaggio. Il nostro pittore vide certamente
il ritratto caravaggesco di Maffeo Barberini e, nel

suo Monsignor Merlini, mi par di sentirne come
un'eco lontana. La figura massiccia, seduta obli-
quamente alla superficie della tela, la destra
stesa sul libro aperto all'orlo della tavola, la si-
nistra accarezzante il bracciolo della poltrona, si
trovano nell'uno e nell'altro quadro; ma, se anche
qui non si volesse riconoscere una dipendenza di-
retta dell'uno dall'altro artista, essa mi pare inne-
gabile in alcuni quadri sacri, interpretati veristi-
camente, nella Morte di S. Anna, sopratutto, che
richiama la tela del Louvre, nonostante la infelice
aggiunta degli angeletti volanti, nella parte alta.

Ma anche nello Sposalizio della Povertà, la figura
di questa, così solida, così umana, così concreta,
non ha certamente richiami nell'arte romana con-
temporanea al nostro pittore, mentre ne ha nelle
robuste donne dei quadri caravaggeschi; come la
sobrietà estrema dell'uso degli accessori, così rara
nel Seicento, la mancanza di angeli, di aureole, di
luci celesti, ci ricorda il Rosario di Vienna la Depo-
sizione del Vaticano, la Madonna di Loreto a S. Ago-
stino.

Giovanni Incisa della Rocchetta.
 
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