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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 27.1924

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Fasc. 3
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Venturi, Adolfo: Per Sandro Botticelli
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https://doi.org/10.11588/diglit.17344#0182

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PER SANDRO BOTTICELLI

Al Prof. Yukio Yashiro di Tokio.

In questi ultimi anni, il pittore poeta, che parve tradurre col suo segno sottile le
fantasie del Poliziano, ha avuto fervido tributo di studi e di ricerche. Per il centenario
dantesco furon più volte editi in Germania e in Italia i disegni a commento della Di-
vina Commedia, composti per Lorenzo di Piero de' Medici, da Sandro, ritenuto dai con-
temporanei quasi illetterato. E mentre il Rode rimaneggiava vecchi studi in onore del
maestro, i ricercatori, a dar forma più concreta alla sua grande figura, cercavan d'in-
tegrare la corona delle sue opere mèglio d'ogni altro ingioiellata dal compianto Home in
un volume, che doveva avere, e non ebbe, perla morte dell'autore, la degna continuazione.

Nell'aprile del 1914, contemporaneamente, Roger Fry in Inghilterra, Mary Logan
Berenson in America, pubblicarono il ritratto di Giuliano de' Medici, passato dai fratelli
Duveen nella raccolta Otto H. Kahn di New York. Due copie del quadro invertite usur-
parono a lungo il nome di Sandro, una nella collezione Morelli dell'Accademia Carrara
a Bergamo, l'altra nel Museo Federico a Berlino: entrambe copie, come già ebbi a dire, di
un originale perduto. L'aguzzo profilo, quasi lugubre tra il nero dei capelli e il rosso
bruno della tunica, ci presenta il giovane della famiglia medicea nell'aspetto a noi noto
per la celebre Adorazione de' Magi, agli Uffizi.

Nel 1921, L'Arte pubblicò un altro quadro da me rinvenuto nella pubblica raccolta
Kestner ad Hannover, non attribuito prima al Botticelli: YAnnunciazione, che ci mostra
la Vergine e l'angelo con pause ritmiche disposti entro lo spazio, in un crescendo di legge-
rezza e di slancio verso l'alto, e una minuscola suora, inginocchiata al primo piano,
raccolta nella posa trepida di orante, schiacciata dall'umiltà del gesto e dalla nota cupa
del saio. Una sottile armonia di colori, un accordo lieve e delicato di rosa svanito, di oro
vecchio, di verde olivo, di bigio e di nero, aumenta il fascino del piccolo quadro, compreso
nel ciclo glorioso di opere che racchiude la Comunione di San Ciro/amo e la Derelitta
dei principi Pallavicini.

Quest'ultimo quadro fu richiamato al nostro pensiero anche da un disegno nel Museo
di Amburgo, attribuito alla Scuola del Botticelli, mentre è opera del Maestro: un nudo
con la testa affondata nella cerchia delle braccia, immagine di Disperazione.

Appena pubblicati Y Annunciazione d'Hannover e il disegno d'Amburgo, Bernardo
Berenson fece conoscere un delizioso ritratto di giovinetto nella collezione di W. Hamil-
ton a New York: ritratto, o meglio immagine ideale dell'arte botticelliana, fiore dello
stesso giardino incantato, che in tempo prossimo vide sorgere dal nicchio candido l'ar-
genteo stelo di Venere, e sbocciare, nella pala dell'Accademia fiorentina, occhi di perla
nel volto della Vergine assunta. Tra questa e il ritratto del giovinetto Hamilton è piena
rispondenza d'aspetti: l'arco d'ala della testa e del collo, l'onda delle ciocche, nastri di vel-
luto biondo disciolti, il respiro delle nari dih.tatc, la struttura del mento, il contorno si-
nuoso, delicato e preciso a un tempo, assimilano la Vergine sognante nella sua cornice
di veli bianchi e di ciocche d'oro al paggio agghindato da mani di fata.

Di qualche anno anteriore, vicino al tempo degli affreschi nella Cappella Sistina, è
il San Tommaso d'Aquino, da noi riconosciuto per opera di Sandro, nella collezione
 
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