DOI Heft:
Fasc. 4
DOI Artikel:Venturi, Adolfo: Il Bramantino: il centro della volta nella stanza vaticana della segnatura - il Cristo di Chiaravalle
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ADOLFO VENTURI
Mercurio suona il flauto per addormentare Argo, Mercurio contempla il mostro
ucciso, nei due medaglioni minori; e tra le più squisite immagini dell'arte bramantinesca
ci appaiono le nude statuine, fuse di getto nel bronzo, affilate e lucenti, con gambe
tenui, agile torso nervoso.
Un altro mio scolaro, Giuseppe Fiocco, lia rivendicati al maestro lombardo gli af-
freschi nella cappella Carafa di San Domenico maggiore a Napoli (L'Arte, 1914), creazione
Fig. 1. — Vòlta della cappella Carafa in S. Domenico Maggiore
a Napoli.
ricca di effetti illusionistici e prospettici. Il motivo mantegnesco dell'occhio di cielo
aperto nel soffitto della camera degli Sposi in Mantova ha suggerito lo spunto alla fan-
tasia del Bramantino, come a quella di tanti artisti lombardi, piemontesi, emiliani, sino
al Correggio, direttamente o indirettamente; ma il pittore lombardo ha saputo trarre
dallo spunto antico una composizione nuova, imprimervi il suggello della sua nobilis-
sima arte (fig. 1). Una terrazza sfugge in prospettiva nel cavo della vòlta, e poggia sulle
mensole a chiave degli archi e sulle arcatelle delle nicchie marmoree inserite nei pen-
nacchi e animate da quattro figure di profeti. Il terrazzo deserto, roteante con le multiple
cornici e le semplici balaustre tornite, si apre sul cielo, in cui fiocchi di nuvole dise-
gnano, cerchio su cerchio, un'aerea cupola, mentre due genietti sorreggono lo stemma
dei Carafa, ripetendo, nel rotear con lo scudo, la rotazione della mirabile balaustra,
sfuggente al nostro sguardo con audace effetto illusionistico.
ADOLFO VENTURI
Mercurio suona il flauto per addormentare Argo, Mercurio contempla il mostro
ucciso, nei due medaglioni minori; e tra le più squisite immagini dell'arte bramantinesca
ci appaiono le nude statuine, fuse di getto nel bronzo, affilate e lucenti, con gambe
tenui, agile torso nervoso.
Un altro mio scolaro, Giuseppe Fiocco, lia rivendicati al maestro lombardo gli af-
freschi nella cappella Carafa di San Domenico maggiore a Napoli (L'Arte, 1914), creazione
Fig. 1. — Vòlta della cappella Carafa in S. Domenico Maggiore
a Napoli.
ricca di effetti illusionistici e prospettici. Il motivo mantegnesco dell'occhio di cielo
aperto nel soffitto della camera degli Sposi in Mantova ha suggerito lo spunto alla fan-
tasia del Bramantino, come a quella di tanti artisti lombardi, piemontesi, emiliani, sino
al Correggio, direttamente o indirettamente; ma il pittore lombardo ha saputo trarre
dallo spunto antico una composizione nuova, imprimervi il suggello della sua nobilis-
sima arte (fig. 1). Una terrazza sfugge in prospettiva nel cavo della vòlta, e poggia sulle
mensole a chiave degli archi e sulle arcatelle delle nicchie marmoree inserite nei pen-
nacchi e animate da quattro figure di profeti. Il terrazzo deserto, roteante con le multiple
cornici e le semplici balaustre tornite, si apre sul cielo, in cui fiocchi di nuvole dise-
gnano, cerchio su cerchio, un'aerea cupola, mentre due genietti sorreggono lo stemma
dei Carafa, ripetendo, nel rotear con lo scudo, la rotazione della mirabile balaustra,
sfuggente al nostro sguardo con audace effetto illusionistico.