23S
ANNA MARIA BRI ZIO
diviene il motivo unico. La tonalità dorata è ac-
centuata, e le figure, in luogo di essere pure va-
rianti suggerite dal desiderio di porre qualche
pennellata gustosa, integrano la scena e si orga-
nizzano con essa. Tali caratteri sono sopratulto
palesi nei due pannelli rappresentanti La preghiera
e la traduzione dinanzi ai giudici dei SS. Crispino
e Crispiniano. Qui Defendente ha superato il
momento narrativo dell'avvenimento per giun-
gere al momento lirico: il rapporto fra le piccole
figure e l'altissima architettura e il graduale oscu-
rarsi verso l'alto della luce dorata che la pervade,
danno mistero e ampiezza di risonanza a'ia scena.
In altri pannelli ancora, pur non discostandosi
dallo spunto narrativo, consegue pregevoli effetti
di colore, immediatezza di movimento ed e'e-
relazione strettissime. La colorazione è basata
sul marrone, scuro e caldo, con continuità di
trapassi perfettamente fusi, che rendono l'impres-
sione silenziosa e raccolta della penombra densa.
Nessuna violenza d'illuminazione, ma solo l'ap-
parizione livida di un cranio, di un rosario, di
un crocifisso, di qualche ramo nudo e contorto.
Anche qui, come nel S. Sebastiano, una nota di rosso
— il ro-so che Defendente sapeva usar da maestro:
è forse il colore da cui trae maggior bellezza di
accordi — ravviva la colorazione, e uno sfondo
chiaro, leggero, appare lontano. Non e però lo
squillante glauco delia Crocifissione del medesimo
Museo: qui esso diventa discreto, smorzato, su-
bordinato al principio di tono che tutto informa.
Lo stile di Defendente dunque, nella sua evo
I IIH'Il
Fig. 20. — Torino, Museo Civico. Defendente Ferrari: Martirio di San Sebastiano.
ganza di linee. Nei paesaggi la natura è sentita iuzione dalle opere giovanili attraverso succes-
Cromaticamente; e se si confrontano con quello sive tappe a queste ultime, è orientato essenzial-
<lcl Battesimo dello Sparzotti, nella sagrestia del mente verso la luce. E ciò riesce più evidente ne le
medesimo Duomo, si vede quanto più prospettico piccole tavole, nelle parti secondarie dellesue opere,
per l'ondulare largo del terreno nel fondo e ov'egli meno si sorvegliava e più inconsciamente
quanto più sintetico sia quest'ultimo, mentre si esprimeva. Ma è appunto per tale incoscienza
quelli defendenteschi sono visti e tagliati con un che questa sua tendenza non trova tutti i suoi
gusto tutto cromatico e particolaristico. sviluppi e nella parte più appariscente della sua
// Martirio di S. Sebastiano (fig. 20) ha una produzione è talvolta rinnegata e tal'altra osta-
colorazione meno dorata e più scura, ma raggiunge colata dal frammischiarsi di elementi etorogenei.
ugual armonia di tinte. Il marrone e il bruno, con- Tuttavia non occorre per amor di tesi allargare
frapposti a larghe chiazze, sono intramezzati da questo contrasto: esso esiste evidente per un oc-
variazioni più fredde sulle rocce e sul muro e chio acuto, è una sfumatura per un osservatore
sono ravvivati da un'unica nota di color rosso nel superficiale: anche in opere di mole Defendente è riu-
corsetto degli arcieri, che esprimono nei loro atteg- scito a raggiungere accordi cromatici di primo ordine,
giamenti, con violenta energia, il loro sforzo. E se Nel corso della rassegna della sua produzione,
cerchiamo da qual mezzo scaturisce questa visione già additammo alcuni che possono considerarsi
di forza, non troviamo altro che la linea di con- capolavori: anche in quest'ultimi anni, prima di
torno e la zona di colore: si può ben chiamare spegnersi, la sua arte crea opere di alto valore ero-
questo, impressionismo schietto e genuino! matico, come alcuni trittici, ove, nella tavola cen-
Più elaborato nella composizione, il S. Girolamo frale, la Madonna in trono regge fra le braccia
(fig. 21) risolve lo stesso problema di colori tendenti il Bambino e nei pannelli laterali due figure di
al tono attraverso una colorazione bruna. Come santi, ritti contro drappi dorati, l'adorano,
tono è degno questo quadretto di essere messo a È un motivo questo, che Defendente Ferrari
raffronto delle migliori cose fiaminghe, con cui ha ripete spesso nell'ultimo periodo senza variarlo gran
ANNA MARIA BRI ZIO
diviene il motivo unico. La tonalità dorata è ac-
centuata, e le figure, in luogo di essere pure va-
rianti suggerite dal desiderio di porre qualche
pennellata gustosa, integrano la scena e si orga-
nizzano con essa. Tali caratteri sono sopratulto
palesi nei due pannelli rappresentanti La preghiera
e la traduzione dinanzi ai giudici dei SS. Crispino
e Crispiniano. Qui Defendente ha superato il
momento narrativo dell'avvenimento per giun-
gere al momento lirico: il rapporto fra le piccole
figure e l'altissima architettura e il graduale oscu-
rarsi verso l'alto della luce dorata che la pervade,
danno mistero e ampiezza di risonanza a'ia scena.
In altri pannelli ancora, pur non discostandosi
dallo spunto narrativo, consegue pregevoli effetti
di colore, immediatezza di movimento ed e'e-
relazione strettissime. La colorazione è basata
sul marrone, scuro e caldo, con continuità di
trapassi perfettamente fusi, che rendono l'impres-
sione silenziosa e raccolta della penombra densa.
Nessuna violenza d'illuminazione, ma solo l'ap-
parizione livida di un cranio, di un rosario, di
un crocifisso, di qualche ramo nudo e contorto.
Anche qui, come nel S. Sebastiano, una nota di rosso
— il ro-so che Defendente sapeva usar da maestro:
è forse il colore da cui trae maggior bellezza di
accordi — ravviva la colorazione, e uno sfondo
chiaro, leggero, appare lontano. Non e però lo
squillante glauco delia Crocifissione del medesimo
Museo: qui esso diventa discreto, smorzato, su-
bordinato al principio di tono che tutto informa.
Lo stile di Defendente dunque, nella sua evo
I IIH'Il
Fig. 20. — Torino, Museo Civico. Defendente Ferrari: Martirio di San Sebastiano.
ganza di linee. Nei paesaggi la natura è sentita iuzione dalle opere giovanili attraverso succes-
Cromaticamente; e se si confrontano con quello sive tappe a queste ultime, è orientato essenzial-
<lcl Battesimo dello Sparzotti, nella sagrestia del mente verso la luce. E ciò riesce più evidente ne le
medesimo Duomo, si vede quanto più prospettico piccole tavole, nelle parti secondarie dellesue opere,
per l'ondulare largo del terreno nel fondo e ov'egli meno si sorvegliava e più inconsciamente
quanto più sintetico sia quest'ultimo, mentre si esprimeva. Ma è appunto per tale incoscienza
quelli defendenteschi sono visti e tagliati con un che questa sua tendenza non trova tutti i suoi
gusto tutto cromatico e particolaristico. sviluppi e nella parte più appariscente della sua
// Martirio di S. Sebastiano (fig. 20) ha una produzione è talvolta rinnegata e tal'altra osta-
colorazione meno dorata e più scura, ma raggiunge colata dal frammischiarsi di elementi etorogenei.
ugual armonia di tinte. Il marrone e il bruno, con- Tuttavia non occorre per amor di tesi allargare
frapposti a larghe chiazze, sono intramezzati da questo contrasto: esso esiste evidente per un oc-
variazioni più fredde sulle rocce e sul muro e chio acuto, è una sfumatura per un osservatore
sono ravvivati da un'unica nota di color rosso nel superficiale: anche in opere di mole Defendente è riu-
corsetto degli arcieri, che esprimono nei loro atteg- scito a raggiungere accordi cromatici di primo ordine,
giamenti, con violenta energia, il loro sforzo. E se Nel corso della rassegna della sua produzione,
cerchiamo da qual mezzo scaturisce questa visione già additammo alcuni che possono considerarsi
di forza, non troviamo altro che la linea di con- capolavori: anche in quest'ultimi anni, prima di
torno e la zona di colore: si può ben chiamare spegnersi, la sua arte crea opere di alto valore ero-
questo, impressionismo schietto e genuino! matico, come alcuni trittici, ove, nella tavola cen-
Più elaborato nella composizione, il S. Girolamo frale, la Madonna in trono regge fra le braccia
(fig. 21) risolve lo stesso problema di colori tendenti il Bambino e nei pannelli laterali due figure di
al tono attraverso una colorazione bruna. Come santi, ritti contro drappi dorati, l'adorano,
tono è degno questo quadretto di essere messo a È un motivo questo, che Defendente Ferrari
raffronto delle migliori cose fiaminghe, con cui ha ripete spesso nell'ultimo periodo senza variarlo gran