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1.1

E noto che in Tari! siti delle appole contrade furono
ritrovate altre iscrizioni, che non si prestano alla intel-
ligenza di chi vi pone il suo studio, quantunque i ca-
ratteri di cui si compongono, si avvicinino molto a'
greci.

Tale è certamente la epìgrafe del Galateo pubblicata
pure dal Gruferò GXLV, 5 ; della quale non ha guari
sostenne la verità il mio eh, amico sig. dottore Teodoro
Mommscn nel bullettino deltistit, di eorrisp. archeol.
per Tanno 1846 pag. 1S6.

Alcune altre di simili epigrafi furono presentate dal
sig. Giambatista de Tornasi in un' appendice de' suoi
Caprìcci poetici, libro impresso in Napoli sin dal i83o
pe' tipi di R. Marotta e Vànspandoch, e che finora non
ci è riuscito di vedere.

Di molte altre iscrizioni trovate in Osluni , Ceglie,
Oria , Lizza diede già notizia lo stesso sig. de Tornasi
nel bullettino dell istituto per l'anno 1834 pag. 53 e
segg., ove peraltro non ne fu pubblicata alcuna. Ma
ora una pronta pubblicazione di tutte le iscrizioni rac-
colte dal sig. de Tornasi si attende dalle cure del lo-
dato sig. dottor Mommsen, il quale prepara su di esse
un compiuto lavoro : vedi il citato bulletl. dell' islit.
per l'anno 1846 pag. i34-

Siccome queste iscrizioni si ritrovarono in (erra d' 0-
tranto, che era appunto V antica regione dei Messapii ,
così fu bene osservato che questi monumenti siano da
considerarsi come tanti frammenti del dialetto messapico.

Nondimeno qualche traccia di particolare dialetto ,
diverso dal greco linguaggio, fu ravvisato anche in al-
tri luoghi dell' Apulia, come nella epigrafe TPOCEOE
delle monete di Rubi: vedi questo bullettino an.Il p.72.

Un altro esempio di questo particolare linguaggio a
noi vien fornito dalla iscrizione che ci siamo affrettati
di presentare ; la quale per allro attesa la sua piccio-
lezza potrebbe essere stata trasportata dalla vicina ter-
ra di 0franto.

Comunque sia, è slato di già osservato rilevarsi una

origine comune degli Appuli dal nome Dazo, che si
ritrova in varii siti delle appule regioni, ed anche in
Brindisi : vedi il cav. Avellino de arg. lìub. numm.
pag. 5, Klansen Aeneas nnd die PenatenW 1194?
Mommsen cit. bullet. dell'ist. p- i3o,. Ed a me sem-
bra di ravvisare Io stesso nome nella iscrizione messapi-
ca del Galateo , al principio della sesta linea AAZO.

Certamente poi la nostra iscrizione ha grande analo-
gia con le messapiche iscrizioni , delle quali lo stesso
sig. Mommsen ha avuta la bontà di mostrarmi la rac-
colta da lui fatta; giacché ho avuto occasione di rile-
vare che anche in altre epigrafi comparisce la voce
MOPKO con diverso finimento. E pur notevole che
il finimento HIA2 delia parola M0PK0HIA2 tro-
va il confronto nelle terminazioni IHI, MIA etc.
di altre epigrafi , come pure di alcune iscrizioni di
Ostuni, delle quali ho sotto gli occhi le copie com-
municatemi dal mio dotto amico sig. Saverio Baldac-
chini, e di cui lascio volentieri la pubblicazione al sig.
Mommsen , avendole egli pure ricavale dagli originali
monumenti. Avverto solo che da questa medesima a-
nalogia può confermarsi la verità della iscrizione del
Galateo, nella quale que'finimenti anche spesso s'in-
contrano .; ed in generale la nostra terracotta toglie
ogni sospetto di falsità sulle altre iscrizioni messapiche,
colle quali ha tanta somiglianza. In ultimo torna a
proposito il notare che il sig. Mommsen presentò già
l'alfabeto messapico, che ricavò da tutte le iscrizioni,
corrispondente al greco antico, bull, cit. p. 135, ed
osservò non trovarsi mai i caratteri P , e M 0 Z ma
R S di forma angolosa : in falli così scorgesi pure nelle
iscrizioni di Ostuni sopra ricordale : ma nella nostra ter-
racotta trovasi la forma del P e del S ; 0 quindi pos-
siamo ormai arricchire di que' due elementi il meno an-
tico alfabeto de' Messapj, che in sostanza non si trova
differire dal greco.

■ Giulio Minervini.

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