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no presso al suo tempio, Mercurio e Pallade, e riconosce
nella donna sedente con rami di ulivo come simbolo di
una supplicante la profetessa Manto figlia di Tiresia ,
che dopo la presa di Tebe fu trasportata tra le offerte
di Apollo e consacrata a questo nume. Nella figura vi-
rile barbata e collo scettro ravvisa Adrasto principal con-
dottiero della spedizione degli Epigoni secondo Pindaro,
e nella giovane, che gli è vicino, riconosce Historis so-
rella di Manto; osservando una relazione colla presuppo-
sta scena nell'armato efebo, che è a destra, da ciò che di-
ce Euripide, il quale fa procrear due figli Amfiloco e Ti-
sifone da Alcmeone figlio di Amnarao congiunto in amo-
re con Manto. E nota che la stessa Manto fondò in Co-
lofone il santuario e 1'oracolo di Apollo Clario ritraen-
dolo dall' ismenio suo patrio , il che conferma colle mo-
nete di Colofone colla testa di Traiano nel dritto, e con
Apollo al rovescio colla iscrizione KAAPI02 , avente
la cetra nella sinistra, un ramo di alloro nella destra ,
c un tripode presso i suoi piedi,corrispondente alla rap-
presentazione del vaso.

Alle obbiezioni del sig. Panofka l'autore dà le se-
guenti risposte :

1. Che non era necessaria una fonte nella rappresen-
tazione del vaso, perchè le tradizioni da lui riferite non
parlano di una fonte, ma di un pozzo fypictp indicato da
ciò che egli credette una vasca.

2. Che la osservazione de' ramoscelli sul monumento
originale gli diede la idea di una spiga , tanto più che
nello stesso modo sono rappresentate le spighe tenute da
Trittolemo in un altro monumento (Gerhard auserl.
grìecl. vasenbild. t. I lav. 44)>

3. Che le piante, le quali si veggono su' vasi, non pos-
sono sempre distinguersi con sicurezza, e specialmente
quelle di lauro, di mirto, e di ulivo, essendo segnato nei
monumenti il frutto quasi all'istesso modo ; e che inoltre

essendo la pianta di piccola dimensione può considerarsi
come simbolica.

4. Che le fisonomie non danno sempre sicuro indizio
del soggetto; e che difficilmente un antico artista avreb-
be ad una divinità date sembianze senili : paragona poi
con altri monumenti l'aspetto grave e maestoso di Cerere.

5. Che egli avea già dimostrato nella spiegazione la
convenienza delle tre divinità col soggetto di Cerere E-
Icusinia , e che il tripode facesse allusione ai vaticinii e
propriamente all' olXqjiroptxyrst'ot come disse nelle addi-
zioni del bulleUino anno II p. i5i.

6. Che le figure di divinità neh" ordine superiore an-
che con questa spiegazione possono considerarsi come in-
dizio di mito eroico , e che anche in altri monumenti di
Cerere e di Trittolemo compariscono al disopra alcune
divinità ; come nel vaso di Armento descritto in questo
bullettìno an. I pag. 53 segg.

Rammenta quindi l'autore le opposizioni alla spiega-
zione del sig. Panofka accennate dal sig. Brunn {bull,
dell' istit. ardi. i84-5 p. 202) , il quale non trova ab-
bastanza giustificata la presenza dell'altra donna, nè
l'azione de' due uomini che senza positivo fondamento
Bono chiamati Adrasto ed Alcmeone. Riconosce poi nel
preteso mirto un troppo debole argomento a indicar re-
lazione di amore nel giovine armato : e dice che la pre-
tesa Historis trovandosi nello stesso caso della sorella do-
vrebbe presentarsi anche come sapplicante.

Finalmente oppone al sig. Panofka che egli riconosce
nel vaso di Ruvo una tradizione tebana tutta locale, la
quale non potea facilmente passare in lontani paesi, e
che se nei vasi di Ruvo si trovano spesso altri soggetti
relativi alla tebana mitologia, questo è perchè tali sog-
getti furono trattati nell' attica tragedia colla quale
molle relazioni si trovano nelle rappresentazioni de' vasi
di quella provenienza.

Teodoro Avellino.

(Al 'presente numero va unita la tav. IV incisa in rame e che rappresenta il vaso guatino di
eia si diede la spiegazione sopra a pag. 36 segg.,).

Stamperia TRAMATCR— Prezzo di ogni foglio di slampa gr. 6; di ogni tavola in rame gr. 17.
Presso l'editore strada sette dolori n° gó", il sig. Mori salita studii n.° 27, il sig. Raffaele Barone
strada studii n. 20, ed il sig. Raffaele Rondinelli largo S. Ferdinando n. 3.
 
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